Usa, Trump se la prende anche con istruzione e università: Department of Education a rischio chiusura

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il presidente Usa Donald Trump ha incaricato la titolare del dicastero, Linda McMahon di smantellare il proprio dipartimento nell’ambito di una guerra culturale che mette a rischio la sopravvivenza stessa dell’istruzione pubblica Mentre in Italia si discute, spesso con acredine e veemenza, sulle nuove linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) relative all’insegnamento della storia, sui criteri del reclutamento universitario e sul ridimensionamento degli stanziamenti agli atenei per la ricerca, Donald Trump dà prova ancora una volta di decisionismo autoritario anche per quanto riguarda i compiti dello Stato – nel suo caso quello federale – nel campo della pubblica istruzione. (firstonline.info)
Ne parlano anche altre testate
L’ultima settimana ha visto tornare alla ribalta un gesto tecnico da sempre portatore sano di meraviglia e stupore: il colpo di tacco. Una personale selezione di tre prodezze entrate nella memoria collettiva. (Europa Calcio)
Sempre più complicata e indecifrabile la politica estera del nuovo presidente Usa Donald Trump, il quale, attraverso il suo segretario di Stato, ha fatto sapere che visitare gli Stati Uniti “non è un diritto, ma un privilegio esteso a tutti coloro che rispettano le nostre leggi e i nostri valori”, con un chiaro riferimento rivolto agli studenti stranieri iscritti alle Università americane o inseriti in programmi di scambi culturali. (Tecnica della Scuola)
La Cnn ha calcolato che, dal 20 gennaio, il giorno dell’inaugurazione di Donald Trump, è stato revocato il visto di ingresso a 525 tra studenti e ricercatori, distribuiti in circa 80 atenei nel Paese. Il segretario di Stato, Marco Rubio, detta direttamente la linea con un intervento sul sito di Fox News: «Visitare gli Stati Uniti non è un diritto, ma un privilegio esteso a tutti coloro che rispettano le nostre leggi e i nostri valori». (Corriere della Sera)

Con chi se la prende, del resto, il Presidente americano? In quali ambiti pretende d'imporre nuovamente il primato della politica? Se la prende con le istituzioni che in questi decenni si sono incaricate di costruire e diffondere la nuova moralità egualitaria e inclusiva: i media e le università (il Giornale)
«Ogni volta che cammino da solo in università, mi guardo intorno e provo ansia. Ho paura che mi arrestino da un momento all’altro. Anche se non ho fatto niente».. «Ormai abbiamo tutti paura di dire la nostra opinione sia in classe che fuori. (VDnews)
Le università coinvolte – tra cui Harvard, Columbia e UC San Diego – denunciano confusione e panico tra gli studenti internazionali, alcuni dei quali hanno già avviato azioni legali. (Rai.it)