M5S: Buffagni, 'falsi virgolettati su di me, dissapori creati ad hoc'

La Sicilia INTERNO

Roma, 22 giu.

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In un momento come questo il M5S non ha bisogno di malumori creati ad arte e dissapori".

"Si smentisce categoricamente il virgolettato e la ricostruzione attribuite a Stefano Buffagni.

È quanto dichiara il diretto interessato, Stefano Buffagni, con tutti quanti i presenti al vertice di questa mattina.

(La Sicilia)

Se ne è parlato anche su altri media

L'ex viceministro Buffagni, però, è indicato come colui che ha alzato i toni e addirittura "sbattuto porte nella sede di via Campo Marzio. "In un momento come questo il M5s non ha bisogno di malumori creati ad arte e dissapori". (Liberoquotidiano.it)

Enrica Sabatini, la socia dell'associazione Rousseau, compagna di Davide Casaleggio, ha commentato la scissione del ministro degli Esteri Luigi di Maio dal Movimento Cinque Stelle. Sul contenzioso economico tra M5S e Rousseau, Sabatini aggiunge: "Noi abbiamo fatto un sollecito e stiamo aspettando. (L'HuffPost)

Oggi l'idea di movimento, così come la immaginiamo, è superata "Secondo me - osserva Lady Rousseau - l'obiettivo di Luigi va oltre Insieme per il Futuro: credo che lui voglia arrivare alla Nato insieme a Draghi. (Adnkronos)

A quanto apprende l’Adnkronos, è infatti in corso un summit dei vertici del M5S con Conte Che moltiplicati per i 61 eletti pronti a seguire Di Maio si traducono in un “tesoretto” di oltre 2.3 milioni di euro. (Secolo d'Italia)

I nostri obiettivi non sono più validi? “La scissione è il fallimento a 360 gradi del nostro percorso, siamo tutti responsabili è la fine di ‘quel’ M5s, adesso c’è un nuovo corso con Giuseppe Conte e sono sicuro che farà tesoro di quanto accaduto”. (Il Fatto Quotidiano)

Giuseppe Conte non ci ha girato attorno: " Il sostegno a Draghi non è in discussione ". Nella serata di ieri il M5S ha smentito categoricamente le indiscrezioni di Bloomberg secondo cui Giuseppe Conte starebbe pensando di uscire dalla coalizione che sostiene il governo, riservandosi la possibilità di sostenere di volta in volta le decisioni dell'esecutivo (ilGiornale.it)