Roma, l'Istituto che divide gli studenti per classe sociale: in una sede “l'alta…
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha chiesto alla scuola di fornire “ragioni motivate della scelta” che, precisa, “comunque non condivido”.
La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta sulla questione chiedendo "ragioni motivate di questa scelta, che comunque non condivido".
Il Consiglio di Istituto dell’Istituto di Via Trionfale si difende, dicendo che i dati presenti nella presentazione del sito sono da leggere come una “mera descrizione socio economica del territorio“. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Esprime "stupore e indignazione" il Movimento 5 Stelle, parlando di "concezioni in contrasto con i valori della nostra Costituzione e contro l'idea stessa alla base della scuola pubblica". Mi auguro che l'istituto romano di cui ci racconta oggi @leggoit possa dare motivate ragioni di questa scelta. (L'Unione Sarda.it)
A dare notizia della “dettagliata” descrizione presente sul sito dell'Istituto Comprensivo è stato per primo Leggo.it. Azzolina: "Istituto motivi la scelta". "La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l’inclusione - ha dichiarato la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina -. (Sky Tg24 )
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Leggi anche > Discriminazione nella scuola a Roma, il sottosegretario ordina: «Sconcertato, via tutti i riferimenti al censo». Poi è intervenuto il sottosegretario all'Istruzione De Cristofaro chiedendo all'Istituto di rimuovere dal sito la presentazione del plesso in base al rango sociale. (Leggo.it)
Via Trionfale chiarisce: "La scuola promuove quotidianamente, attraverso l'istituzione e il lavoro dei docenti le migliori e più opportune pratiche per l'inclusione e la rimozione di qualunque discriminazione". (Roma Fanpage.it)
Dalla pagina online è stata rimosso il passaggio in cui si spiegava che “il Plesso di via Assarotti, situato nel cuore del quartiere popolare di Monte Mario, accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa” mentre quello di via Vallombrosa “prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia”. (StatoQuotidiano.it)
