Figli d'arte, lavoro, guerre: i 65 giocatori all'Europeo con il doppio passaporto

La Gazzetta dello Sport SPORT

Non c’è un Paese organizzatore, o due, ma undici.

Scelte di vita, cambi di maglia a carriera iniziata e non solo.

Un’idea, quella del movimento, ben rappresentata anche dalle storie dei giocatori

I motivi del trasferimento sono tanti e riguardano il 10% dei convocati. Mai un Europeo è stato tanto europeo.

Le frontiere vengono abbattute, l’idea, in parte frustrata dal Covid, era quella di vivere un mese di migrazioni calcistiche: tifosi e squadre fluttuanti per il continente. (La Gazzetta dello Sport)

Se ne è parlato anche su altri media

La Germania può giocare coi 2 che hanno vinto la Champions e ce la metto sempre dentro, oltre a Francia e Inghilterra» Ora le medio piccole che prima ci facevano qualche scherzetto, proprio non le temiamo, una squadra giovane che non ha paura di rischiare qualcosa». (Milan News 24)

Ci risiamo dunque, un altro errore di scrittura dopo quello macroscopico di qualche settimana fa che aveva riguardato Carlo Azeglio Ciampi. Stavolta non riguarda una targa commemorativa per personaggi illustri del nostro Paese ma l'organizzazione di Euro 2020. (il Giornale)