Il veggente che ha previsto il nome di papa Leone XIV: «Sapevo che si sarebbe chiamato così»





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Redazione Interno
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Vincenzo Agostini, noto per le sue presunte doti divinatorie, aveva annunciato con largo anticipo che il successore di papa Francesco avrebbe scelto il nome di Leone XIV. Una previsione che, alla luce degli eventi, si è rivelata esatta, tanto da spingere molti a chiedergli ora anche i numeri del lotto. «Io stesso ancora non me lo so spiegare», ha ammesso Agostini, lasciando intendere che la sua intuizione fosse più frutto di un lampo improvviso che di un metodo preciso.
Intanto, mentre il veggente raccoglie le attenzioni di chi spera di replicare la sua fortuna, il Vaticano ha reso noti lo stemma e il motto del nuovo pontefice. Lo scudo, diviso diagonalmente, mostra nella parte superiore un giglio bianco su sfondo azzurro, mentre in quella inferiore compare un libro chiuso sormontato da un cuore trafitto da una freccia, chiaro riferimento all’Ordine di sant’Agostino. Un simbolismo che, come spesso accade, sembra voler riassumere la spiritualità e le radici del nuovo papa.
Robert Francis Prevost, eletto dopo un conclave che – stando alle parole del cardinale malgascio Désiré Tsarahazana – lo avrebbe visto superare agevolmente la soglia dei cento voti, ha subito mostrato uno stile improntato all’umiltà. «Il Papa, da san Pietro fino a me, indegno successore, non è altro che un servitore di Dio e dei fratelli», ha dichiarato durante l’incontro con i cardinali, aggiungendo di aver ereditato un cammino già tracciato, quello di Francesco, che intende proseguire senza strappi.