Conte non vuole Italia Viva nella coalizione progressista in Umbria. De Luca: "perfetta sintonia con la linea del presidente ma qui nessuna criticità"

Conte non vuole Italia Viva nella coalizione progressista in Umbria. De Luca: perfetta sintonia con la linea del presidente ma qui nessuna criticità
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Terni in rete INTERNO

“Il campo largo è una formula giornalistica, noi vogliamo veramente un’alternativa di governo, seria, vogliamo costruire un modello alternativo alla Meloni , a questo governo che sta affamando gli italiani però per farlo non possiamo affidarci a un pastrocchio e soprattutto Renzi rappresenta una vera incompatibilità per il nostro modo di far politica, è una mina esplosiva a orologeria. Non sono disponibile ad affiancare il mio simbolo a quello di Renzi che si è sempre distinto per distruggere e per rottamare”. (Terni in rete)

Ne parlano anche altre fonti

Elly Schlein (Italia Oggi)

L’avvocato a 5Stelle non ci ha ripensato, anzi. Anche se neanche i contiani più stretti sapevano del suo strappo di martedì a Porta a Porta, dove ha detto No sempre e comunque al simbolo di Italia Viva e decretato: “Il campo largo non esiste più”. (Il Fatto Quotidiano)

E non è q… E che nel momento in cui veniva sfidato da Grillo - sfida esistenziale, di leadership e di identità - Giuseppe Conte non poteva permettersi di associare il suo nome a quello di Renzi, per quel che è e rappresenta per il suo mondo, da Bin Salman scendendo pe’ li rami. (L'HuffPost)

Consiglio regionale, l'incognita è la fine del campo largo

Le sirene L’Idf ha aggiunto che le esplosioni che si sentono a catena sono da attribuirsi all’intercettazione dei missili da parte della contraerea, che conduce a impatti su edifici o sul terreno di schegge e frammenti di razzi. (Open)

“Il campo largo è una formula giornalistica, noi vogliamo un’alternativa di governo seria, vogliamo costruire un progetto alternativo alla Meloni ma per farlo non possiamo affidarci a un pastrocchio, Renzi rappresenta una incompatibilità per il nostro modo di fare politica”, dichiara a Bruno Vespa su Rai1, ospite prima di Cinque Minuti e poi di Porta a Porta. (LA NOTIZIA)

Mentre ci si preparava a contare i danni dovuti al nuovo slittamento dell’approvazione del Defr, il documento di economia e finanza regionale ormai quasi fuori tempo massimo, su cui Michele Emiliano teme di non avere ancora i numeri necessari in Consiglio regionale, il quadro pugliese è stato superato e in qualche modo travolto da quello nazionale. (quotidianodipuglia.it)