I leader delle Big tech si allineano a Trump: stupisce la semplicità dei cambi di casacca

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Il potere moderno ha diverse forme: uno è quello più classico della politica, l’altro è più innovativo, ha il retrogusto del digitale e consente a una manciata di leader, chiamati Ceo, di decidere del destino di miliardi di utenti. Mai come oggi, guardando oltreoceano, l’intersezione tra governatori tradizionali e imperatori digitali si è infittita. Fino a poco tempo fa l’amministrazione Biden poteva fare affidamento su un certo supporto da parte dell’industria tech. (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, tutti pronti a scommettere su Donald Trump e la sua Maga e tutti presenti in prima fila al giuramento del presidente americano il 20 gennaio: ma oggi tutti un po' più poveri, se così si può dire. (blue News | Svizzera italiana)
La cerimonia assumeva così il sapore di una festa per l’élite economica americana, e i mercati, in effetti, sembravano condividere l’euforia. (ilmessaggero.it)
– Si registra una perdita da 209 miliardi di dollari per i magnati più vicini a Donald Trump. Eppure, dopo un’iniziale crescita sui mercati, ora devono affrontare un periodo di regressione preoccupante, conseguenza diretta delle politiche perseguite dalla sua amministrazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E il risultato è stato il crollo di Wall Street nel lunedì nero del 10 marzo, e in particolare del Nasdaq. L'effetto Trump, questa volta, ha scosso il mercato interno degli Stati Uniti causando un cataclisma: il presidente ha avvertito di un "periodo di transizione" per l'economia, lasciando intendere il rischio di una recessione. (QuiFinanza)
Nella notte italiana, il presidente degli Stati Uniti incontrerà un centinaio di Ceo delle più grandi aziende americane per discutere della situazione economica del Paese, all’indomani della peggior seduta di Wall Street dal 2022. (L'HuffPost)
“C’erano Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg…”, potrebbe essere l’inizio di uno dei grandi aneddoti raccontati ai tempi da Gianni Minà o anche l’incipit di una barzelletta. Ma non lo è affatto. Cinque tra i più grandi miliardari del mondo, tutti presenti in prima fila al giuramento di Donald Trump lo scorso 20 gennaio, dopo aver beneficiato di un periodo di forte crescita economica nei mesi precedenti l’insediamento del presidente, oggi si ritrovano ad aver perso complessivamente 209 miliardi di dollari. (Policy Maker)