Deficit commerciale Usa a 140 miliardi, il più alto di sempre. Corsa all’import prima che scattino i dazi

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Aspettando i dazi il deficit commerciale statunitense continua ad aumentare. Lo scorso marzo, la differenza tra valore delle esportazioni e quello delle importazioni è risultata negativa per oltre 140 miliardi di dollari, il livello più alto di sempre ed oltre le attese degli analisti. Le importazioni sono aumentate del 4,4% a 419 miliardi mentre le esportazioni sono salite di un modesto 0,2% a 278,4 miliardi. (Il Fatto Quotidiano)
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Questo valore ha superato di gran lunga sia i 123,2 miliardi registrati a gennaio sia le previsioni degli analisti, che si attestavano a 136,8 miliardi. Un risultato che evidenzia un chiaro squilibrio economico e la crescente dipendenza degli Stati Uniti dai prodotti esteri. (Finanza.com)
Gli Stati Uniti al momento rappresentano circa la metà delle vendite globali del gruppo: di questi il 20% riguarda prodotti in arrivo dalla Cina, fra cui appunto le famose bambole. Ecco uno degli effetti collaterali dei dazi contro la Cina, che hanno costretto Mattel, il colosso statunitense di giocattoli, a sospendere le sue previsioni finanziarie per l'intero anno a causa dei drastici aumenti in dogana e ad annunciare aumenti dei prezzi di alcuni prodotti. (Il Giornale d'Italia)
Nel mese di marzo il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti balza a 140,5 miliardi, nuovo record storico e ben al di sopra delle attese del mercato. (ekonomia.it)

quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. (quoted business)
Perché il deficit commerciale degli Stati Uniti batte i record A marzo il deficit commerciale degli Stati Uniti ha raggiunto il valore più alto di sempre, superando i 140 miliardi di dollari: c’entra il forte aumento delle importazioni da parte delle aziende americane, che vogliono aumentare le loro scorte di merci prima che i dazi entrino in vigore e rendano più costosi gli approvvigionamenti. (Startmag)
«Forse sui dazi abbiamo sbagliato un pochino». Con questa frase martedì 6 maggio il presidente Donald Trump ha ammesso per la prima volta che la sua strategia commerciale potrebbe aver avuto conseguenze dannose per l’economia statunitense. (Corriere della Sera)