Perché Trump vuole le terre rare e le materie prime critiche dell'Ucraina

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Le terre rare (Ree) e le materie prime critiche (CRMs) stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella competizione sino-statunitense nel campo automotive, riferita allo sviluppo di nuove tecnologie e veicoli elettrici (Ev) e ibridi plug-in (Hev). In questo scenario, Donald Trump e Elon Musk hanno valutato la possibilità di sfruttare le terre rare ucraine, ponendosi l’obiettivo di accrescere, nel medio-lungo periodo, le capacità produttive del comparto automotive americano, impegnato nella competizione industriale globale contro le principali case automobilistiche della Repubblica Popolare Cinese: Byd, Changan, Chery e Geely (La Gazzetta dello Sport)
La notizia riportata su altri media
Costruito in epoca sovietica, il gasdotto è un'infrastruttura fondamentale per il paese e un'importante via di trasporto energetico. (Ticinonews)
A essere conteso nella lotta di potere che si combatte in Ucraina c’è molto di più. Non solo terre rare e minerali. (L'INDIPENDENTE)
Dietro le prime linee, lontano dalle trincee e dai proclami diplomatici, si muovono interessi ben più concreti: terre rare, titanio, litio, grafite, e tutti quei minerali strategici senza i quali la civiltà moderna – così come la intendiamo – si fermerebbe come un’auto senza carburante. (DiariodelWeb.it)

A sette giorni dall'attacco missilistico russo su Kryvyi Rih, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato nella sua città natale, nella regione di Dnipro, per rendere omaggio alle vittime. "Diciannove persone sono state uccise, tra cui nove bambini", ha ricordato in un post pubblicato su X. (RaiNews)
Secondo quanto riferito infatti dall’agenzia americana Reuters e dal giornale britannico Guardian, il presidente americano, all’interno delle trattative riguardanti l’accordo sulle risorse minerarie, avrebbe chiesto ai suoi di lavorare per ottenere il controllo di un gasdotto ritenuto «cruciale» nel Paese. (Il Messaggero)
Lo ribadisce Andriy Yermak. Non so quanti, ma tanti. (Corriere della Sera)