Telegram sotto accusa fa il pieno di download. La app di Durov dopo l'arresto è la più in crescita

Telegram sotto accusa fa il pieno di download. La app di Durov dopo l'arresto è la più in crescita
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L'arresto del ceo di Telegram Pavel Durov, bloccato dalle autorità francesi e poi rilasciato su cauzione in attesa del processo (tra i capi d’imputazione anche la complicità nella diffusione di materiale pedopornografico, traffico di droga e frode) sta facendo schizzare il suo social in vetta alle classifiche. Secondo la società di analisi Appfigures, la piattaforma nella scorsa settimana è balzata al n. (ilmessaggero.it)

Su altri giornali

Pavel Durov non è né un agente né un asset di Mosca, sebbene così sia stato (ed è ancora) descritto dalla narrazione dominante. È un miliardario eccentrico, con spiccate tendenze antisistema, che è stato più volte ai ferri corti col Cremlino nel corso della sua vita. (La Fionda)

Come ai tempi delle politiche anti Covid, l’accusa principale è quella di coartare le libertà individuali: sia la libertà di impresa, sia la libertà di associazione dei singoli cittadini. (L'HuffPost)

Durov: “Esatto. “La pressione più grande su Telegram non viene dai governi. Viene da Apple e Google,” ha denunciato Pavel Durow, fondatore di Telegram, in una celebre intervista a Tucker Carlson. “Quindi, quando si tratta di libertà di parola, queste due piattaforme potrebbero sostanzialmente censurare qualsiasi cosa tu possa leggere o a cui tu possa accedere sul tuo smartphone. (Presskit)

Pavel Durov, i quattro passaporti e l'arresto in Francia. Ma la messaggistica di Telegram non è 'segreta' come vorrebbe apparire

Fin dalla sua nascita, Telegram si è distinto per le sue caratteristiche, volte a migliorare la privacy degli utenti e a facilitare la comunicazione su larga scala. (ilmattino.it)

Più libertà o sicurezza? Il recente arresto in Francia di Pavel Durov, fondatore di Telegram e VKontakte, ha sollevato una serie di interrogativi rilevanti per la libertà di espressione, la sicurezza digitale e la geopolitica e offre spunti di riflessione sul rapporto tra libertà e sicurezza, sulla segretezza della corrispondenza e sul rischio di derive verso il controllo di massa. (Senza Bavaglio)

Di Massimo Bolchi (Youmark)