Pino Arlacchi - L'Europa per evitare il nucleare iraniano

L'AntiDiplomatico ESTERI

I pilastri della pace nucleare globale restano il cosiddetto equilibrio del terrore, cioè la certezza della distruzione reciproca dei contendenti della eventuale guerra atomica, e il Trattato di non proliferazione del 1970.

Non si è riusciti finora a proibire formalmente - ripeto - le armi nucleari.

Il tabù nucleare le ha condannate senza appello, ma è un tabù etico-politico, mai trasformatosi in un dettato giuridico vincolante. (L'AntiDiplomatico)

La notizia riportata su altri media

"Il meccanismo di risoluzione delle dispute che sarà attivato ora non è per re-imporre sanzioni", ha spiegato, infatti, Josep Borrell, Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue. (AGI - Agenzia Italia)

Lo sostiene il Presidente dell’Iran, il quale ha chiesto anche pubbliche scuse dagli States per l’uccisione di Soleimani. Hassan Rouhani, Presidente dell’Iran, ha lanciato una minaccia velata contro le truppe europee di stanza in Medioriente. (NewNotizie)

Gran Bretagna, Francia e Germania hanno formalmente accusato l’Iran di violare i termini del suo accordo sul nucleare del 2015 nel quale si impegnava a non arricchire l’uranio e a non avere armi atomiche. (Business Insider Italia)

Accordo nucleare iraniano: cronologia. Nel 2015, Regno Unito, Germania, Cina, Russia, Stati Uniti, Francia e Iran hanno annunciato il raggiungimento di un accordo sul programma nucleare iraniano che prevede la revoca delle sanzioni contro Teheran in cambio di vincoli sui progetti nucleari iraniani. (Sputnik Italia)

Nell’immediato Iran e Libia sono di tutta evidenza le due sfide maggiori su cui testare la credibilità della proiezione internazionale della Ue. Ma la Ue non può limitarsi ad assistere agli sviluppi della guerra civile in atto senza assumere iniziative, come se la situazione della Libia non la riguardasse direttamente. (L'HuffPost)

I tre Paesi europei che hanno firmato l’accordo sul nucleare del 2015 accusano Teheran di violazioni e si appellano al paragrafo 36 dell’intesa. La mossa potrebbe innescare nuove sanzioni e addirittura portare all’uscita dei Paesi europei dall’accordo, come hanno fatto gli Usa nel maggio del 2018. (La Stampa)