Alberto Wey Zapata è morto: addio al pilota senza un braccio

Virgilio Sport SPORT

Ottenuta l’autorizzazione a gareggiare pur senza un braccio, nell’arco di quattro mesi e con un recupero impensabile Alberto è riuscito a compiere un piccolo miracolo: il 5 marzo scorso aveva centrato il primo podio della sua nuova vita professionale.

Alberto Zapata ha fermato in quel punto esatto la sua vita

Zapata: l’incidente mortale in pista. Per un pilota, per un altro pilota avrebbe significato finirla lì. (Virgilio Sport)

La notizia riportata su altri giornali

Il motociclismo piange la scomparsa di Alberto Zapata Bacur, pilota di motocross di 23 anni. Alberto, senza un braccio a causa di un incidente stradale che aveva costretto i medici a optare per l’amputazione il 20 novembre 2020, ha cercato un’impresa difficilissima. (Motociclismo.it)

Dimostrando, però, di avere una grandissima forza di volontà, Zapata era riuscito a tornare ad allenarsi appena lasciato l’ospedale, in sella ad una moto che si adattasse alle sue esigenze. Dopo un undicesimo posto in una delle gare a cui aveva preso parte, nelle scorse settimane ha pure conquistato un podio (QUOTIDIANO.NET)

Invece il destino aveva in serbo ben altro e nello scorso fine settimana Alberto Wey Zapata ha perso la vita. Ci sono volte in cui il destino sembra voler mostrare tutta la sua furia ad un unico indirizzo e la storia di Alberto Wey Zapata è di quelle che dimostrano proprio questo. (Moto.it)

"I medici hanno detto che le mie possibilità di guidare una motocicletta erano pari a zero" aveva raccontato fiero dopo avere ripreso l’attività agonistica, collezionando anche un paio di terzi posti. Fatale, per il centauro, un nuovo sinistro, nel corso di una gara sulla pista di San Agustin, a Cordoba (Sportal)

Il campione di motocross Alberto «Wey» Zapata, 23 anni, si era distinto nei crossodromi di tutta l’Argentina per una storia al limite dell’incredibile. La passione sa essere forte almeno quanto il destino, ma non sempre la fortuna viaggia di pari passo con il valore. (Corriere della Sera)

L'avere un solo braccio però non aveva fermato la sua voglia di gareggiare e così, dopo aver ricevuto l'autorizzazione per correre con i normodotati, Alberto Zapata era tornato in pista lo scorso marzo ricevendo la standing ovation di tutti i presenti (Sport Fanpage)