Fedez: “Cari politici, perché non donate il 2x1000 ai lavoratori dello spettacolo?”

E visto che adesso la vostra priorità sono loro, vi voglio fare una proposta: perché non chiedete ai tesorieri del vostro partito di decurtarvi una parte del 2x1000 che ricevete come finanziamento ai partiti e li date ai lavoratori dello spettacolo?” Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

In pochi mesi abbiamo raccolto oltre 4 milioni di euro.

Vista - In una serie di stories su Instagram, il rapper Fedez ha lanciato una proposta ai politici che lo stanno criticando duramente dopo il suo intervento sul palco del concerto del Primo Maggio: “Io e una serie di amici artisti abbiamo istituito l'unico fondo per aiutare i lavoratori dello spettacolo. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

La notizia riportata su altri media

=> Concertone Primo Maggio, Fedez contro Draghi e la Lega sul Ddl Zan e contro la Rai per la censura. Non ricordo da quanto tempo non si parlasse così tanto di un primo maggio. Ed anche in quel caso giunsero critiche di una banalità disarmante, su cui non torneremo su. (Periodico Italiano)

Un intervento che ha generato polemiche sulla Rai a seguito di una telefonata registrata e resa pubblica dal rapper italiano. Il testo contiene molteplici stereotipi, che il cantante non nega e ammette nelle story che in passato “aveva peccato” spiegando il perché:. (Open)

I partiti promettono di non occupare più Viale Mazzini (TG La7)

Una preghiera e un pensiero a parenti e colleghi, un abbraccio alla bimba che merita tutto l'aiuto del mondo. (Adnkronos) - “Non si può morire così. (LiberoQuotidiano.it)

Altri, invece, hanno puntato il dito, accusando il cantante di aver parlato di un argomento in un contesto diverso, di aver fatto poco per alcune categorie di lavoratori. Lo stesso Fedez che, nei mesi scorsi, aveva dato vita a “Scena Unita”. (Soundsblog.it)

Il pericolo liberticida del ddl Zan. Punto secondo. Lo sa, il prode Fedez, che il ddl Zan pretende di imporre per legge una definizione “genere”, “orientamento sessuale” e, addirittura, “identità di genere”, concepita come “l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso”? (Nicola Porro)