Carcere di Trani, detenuto cerca di strangolare poliziotto e lo ferisce: è il fratellastro di Antonio Cassano

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Quinto Potere INTERNO

“Da tempo il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, chiede interventi a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei poliziotti inutilmente. Piu volte abbiamo avvertito che questa escalation di aggressioni che verrebbero perdonate dall’amministrazione penitenziaria avrebbe portato alle estreme conseguenze. E nella serata di ieri siamo quasi arrivati ad un punto di non ritorno allorquando un detenuto con qualche problema psichiatrico avrebbe chiesto di andare all’infermeria. (Quinto Potere)

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Un agente dell’istituto penitenziario di Trani è stato salvato con l’aiuto dei colleghi dall’aggressione di un detenuto con problemi psichiatrici. L’agente sarebbe svenuto dopo essere stato afferrato per il collo dall’aggressore, Giovanni Cassano, che è il fratellastro del calciatore barese Antonio. (TraniLive.it)

Sull'episodio è intervenuto il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che da anni denuncia questo grave stato delle cose nelle carceri pugliesi e in particolare nel carcere di Trani, dove episodi di questo genere sono all'ordine del. (TraniViva)

Nella serata di ieri, un nostro collega è stato vittima di una brutale aggressione da parte di un detenuto con problemi psichiatrici, che ha tentato di strangolarlo facendolo cadere privo di sensi contro un cancello in ferro. (AndriaLive.it)

Pugno in faccia all'agente penitenziario, la denuncia: «Il carcere è una polveriera»

Giovanni Cassano, dopo aver chiesto di essere accompagnato in infermeria, si sarebbe scagliato contro l'agente di polizia stringendogli il collo "così forte da farlo svenire", denuncia il Sappe. (Il Messaggero)

È Giovanni Cassano, il fratellastro del calciatore Antonio, il responsabile dell’aggressione avvenuta nella sera di ieri, lunedì 14 aprile, nel carcere di Trani. “U Curt” così chiamato per via della sua statura, avrebbe provato a strangolare l’addetto alla sezione dopo aver chiesto di essere accompagnato in infermeria. (la Repubblica)

Lo riferisce Mimmo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil di Taranto, aggiungendo che l'ispettore ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari e che «solo una settimana fa avevamo dovuto registrare un altro atto di brutalità nei confronti di un altro agente a cui un detenuto aveva addirittura fratturato una mano». (Quotidiano Di Puglia)