Reggio Emilia, picchiata a 14 anni e costretta a portare il velo: nonno e madre indagati, dovranno indossare il braccialetto elettronico

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Picchiata, isolata, sfruttata, minacciata dalla mamma e dal nonno, che la obbligavano a indossare il velo fin dall'età di 10 anni, impedendole di avere amici e studiare. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Campagnola Emilia (non lontano dalla Novellara scenario dell’assassinio della 18enne Saman Abbas) supportate anche dalle segnalazioni delle insegnanti, la ragazzina di 14 anni di origine pakistana per anni ha subito maltrattamenti continui uniti a una programmazione già dettagliata, e non gradevole, della sua futura vita, portati avanti dalla madre 38enne e dal nonno 70enne con cui viveva. (Corriere di Bologna)
La notizia riportata su altre testate
Insulti, botte con un manico di scopa e minacce di essere riportata in Pakistan per sempre hanno infine convinto la ragazzina a confidarsi con compagne di classe e insegnanti, ed è proprio dalla scuola media che sono partite le segnalazioni ai Carabinieri di Campagnola Emilia (RaiNews)
Gravi le accuse: colpi con il manico di scopa da quanto aveva 11-12 anni, imposizione dei lavori domestici, privata del telefonino per impedirle di chiedere aiuto in qualche modo e per comunicare con chiunque. (Il Resto del Carlino)
Ha vissuto in un vero e proprio incubo fin da quando era bambina, tra botte, obblighi e rinunce, e tutto in nome di una lotta all'occidentalizzazione che i suoi familiari portavano avanti con grande rigore. (il Giornale)

Le turbolenze in corso causate dai dazi non devono far dimenticare che il vero conflitto è tra regimi e democrazie. (La Verità)
Accade a Campagnola. Sembra di ripercorrere ancora una volta l’avvio del dramma di Saman Abbas, la 18enne di Novellara che quattro anni fa ha pagato con la vita il suo desiderio di essere libera. (Il Resto del Carlino)
Il primo cittadino di Campagnola, Alessandro Santachiara, sta seguendo fin dalle sue prime fasi la vicenda della studentessa pakistana vittima da anni di una situazione familiare da incubo. "Il caso di Saman Abbas ha decisamente cambiato tante procedure – confida il primo cittadino – facendo aumentare l’attenzione e la rapidità degli interventi già subito dopo la prima segnalazione. (Il Resto del Carlino)