Anche a Gorizia primi aumenti nei bar per la tazzina di caffè: «Qui è tutto più caro»

Il Piccolo ECONOMIA

Per gli esercenti le spese sono sempre maggiori e anche nel capoluogo isontino tutti cominciano ad adeguarsi alla situazione

Molti hanno ritoccato il prezzo a 1,20 euro ma c’è chi aspetta.

Gli esercenti: «Margini minimi e adesso arrivano le bollette». GORIZIA Locali di Gorizia per ora vanno in ordine sparso, ma nel breve periodo il prezzo del caffè al bar è destinato ad aumentare ovunque: anche dove, per il momento, è rimasto invariato. (Il Piccolo)

Ne parlano anche altre fonti

Così il caffè in alcuni casi arriva a 1,50 euro la tazzina con un rincaro del 37,6% Maggiori costi in capo agli esercenti che, inevitabilmente, vengono scaricati sui consumatori finali, e stanno dando vita al fenomeno del "caro-colazione" in tutta Italia. (Italia a Tavola)

Mentre Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Union Food-Confindustria, ha spiegato che "acquistare il grano duro italiano è difficile in questo periodo. Il caffè al supermercato ha già fatto +20% l'anno scorso e rischia il bis nel 2022, per la pasta e il pane rincari anche del 38%. (Liberoquotidiano.it)

La pizza al taglio è prevista a 3 euro l’etto contro i 2,50 euro attuali. Il pane andrebbe a 2,99 euro al chilo contro i 2,50 attuali e il taglio di capelli a 17 euro (adesso costa 14 per l’uomo) (Today.it)

L'associazione segnala che le quotazioni del caffè sono cresciute dell'81% nel 2021, quelle del latte del 60%, quelle di zucchero e cacao del 30%. Maggiori costi in capo agli esercenti che, inevitabilmente, vengono scaricati sui consumatori finali, e stanno dando vita al fenomeno del "caro-colazione" in tutta Italia. (La Stampa)

Il caffè al supermercato ha già fatto +20% l’anno scorso e rischia il bis nel 2022, mentre la pasta e il pane sono previsti in rincaro del 38%. Passando dall’attuale media di 2 euro e 40 centesimi a 3 euro e 40. (Open)

coppia in Italia il "caro-colazione". L’associazione segnala che le quotazioni del caffè sono cresciute dell’81% nel 2021, quelle del latte del 60%, quelle di zucchero e cacao del 30%. (La Provincia di Cremona e Crema)