Onu, si dimette consigliere russo: “Mi vergogno del mio Paese

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Quando lavori al ministero lavori all’interno di una gerarchia, quindi devi obbedire a quello che ti dicono i superiori

Un’invasione, ha accusato, decisa da un gruppo dirigente “che vuole solo una cosa, restare al potere per sempre”.

“Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese”.

Da vent’anni, Boris Bondarev lavora per la diplomazia russa e dice, ora, di non poterne più.

“Penso che la maggior parte delle persone segua la propaganda e quello che i superiori dicono loro. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Anatoly Chubais, collaboratore di lunga data di Putin, ha asciato a marzo Bondarev non è il primo funzionario ad essersi dimesso per la guerra in Ucraina. (EuropaToday)

"Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese come il 24 febbraio scorso", ha spiegato Bondarev, in una dichiarazione che sta circolando anche tra i diplomatici stranieri a Ginevra. (L'HuffPost)

Mossa che il Cremlino non sarebbe intenzionata a mettere in pratica, temendo che quel tipo di reazione non sia davvero risolutiva. Stando però al quotidiano economico russo Kommersant, dallo scorso 24 febbraio sarebbero stati già decine i diplomatici russi che hanno lasciato il proprio incarico. (Open)

Le dimissioni del delegato russo all’Onu, Boris Bondarev, potrebbero aver aperto una falla nel sistema granitico costruito dal presidente russo Vladimir Putin che adesso teme la fuga dei funzionari. (Virgilio Notizie)

“Al posto di analisi imparziali e sobrie previsioni”, spiega il diplomatico, “ci sono cliche’ di propaganda nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta”. “Non mi sono mai vergognato cosi‘ tanto del mio Paese come il 24 febbraio scorso“, ha spiegato Bondarev, in una dichiarazione che sta circolando anche tra i diplomatici stranieri a Ginevra. (IL GIORNO)

Anche Anatolij Chubais, ex vicepremier, ha lasciato l'incarico di inviato di Putin per il clima e pure la Russia. Una "purga" tra i diplomatici rischia di essere controproducente e Putin lo sa bene (Liberoquotidiano.it)