Calo delle vendite a novembre. Scendono volume e valore. Male i beni alimentari

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LumsaNews ECONOMIA

ROMA – Arriva una battuta d’arresto per il commercio al dettaglio. L’Istat ha diffuso oggi i dati sulle vendite del settore e da questi emerge come a novembre le vendite al dettaglio siano diminuite sia in valore (-0,4%), che in volume (-0,6%) rispetto al mese di ottobre. In rapporto al trimestre settembre-novembre, invece, l’Istat ha registrato un aumento dell’1,1% in valore economico e una diminuzione dello 0,2% in volume. (LumsaNews)

Su altre testate

Economia Soffre il commercio al dettaglio. Vendite in calo a novembre (-0,6%) (VeneziePost)

Sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Il mercato, del resto, si aspettava un leggero cedimento non solo perché il Black Friday non crea più le aspettative euforiche del passato (quest’anno ha chiuso a +3,1%), ma anche perché i consumatori effettuano gli ultimi acquisti nel mese di dicembre, in cui notoriamente si concentra circa il 20% del fatturato annuo del retail, cosa che potrebbe riequilibrare la bilancia dei consumi. (Largo Consumo)

Consumi nov24 vs nov23: +1,5% a valore in flessione rispetto a ottobre

E’ quanto afferma il Codacons commentando i dati diffusi dall’Istat. “Sul fronte delle vendite la situazione in Italia sta peggiorando – afferma il presidente Carlo Rienzi – Su base mensile si assiste ad una forte contrazione che coinvolge tutti i settori, sia gli alimentari che i beni non alimentari, mentre su base annua ad un incremento delle vendite in valore del +1,1% corrisponde un taglio dei volumi del -0,2%, a dimostrazione di come le famiglie continuino a spendere di più per acquistare sempre meno”. (ondanews)

I beni alimentari mostrano una crescita del 2,8% in valore, ma una flessione dello 0,2% in volume. I beni non alimentari, invece, subiscono una contrazione sia in valore che in volume. (Business Community)

A dicembre, segnali contrastanti provengono dagli indicatori di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori flette passando da 96,6 a 96,3; invece, l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese è stimato in aumento da 93,2 a 95,3. (LaChirico.it)