La difesa e i numeri (reali)

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Possiamo anticipare che, con tutta probabilità, nel prossimo vertice della Nato, in agenda il 24 e il 25 giugno all’Aia, in Olanda, i leader europei accetteranno la proposta di Donald Trump di portare il livello di spesa militare fino al 5% del prodotto interno lordo. In quella percentuale, però, saranno comprese anche voci genericamente collegate alla sicurezza, come la protezione delle infrastrutture strategiche e altro. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Era stato Franklin D. E non c’è dubbio che Trump 47 abbia ripreso in grande stile quella tradizione (anche più di Trump 45), andando perfino oltre le previsioni della vigilia. (ISPI)
Il Consiglio Atlantico della Nato esamina ufficialmente la proposta del segretario Mark Rutte sui nuovi target di spesa dei Paesi, da concordare al summit dei leader a L'Aja, previsto a giugno. (Tgcom24)
Gli alleati, secondo questo schema, si dovrebbero impegnare a spendere il 3,5% del Pil per la difesa classica - ovvero tank, aerei, missili ed eserciti, secondo quanto previsto attualmente dalle definizioni Nato - e prevedere un ulteriore 1,5% per le nuove sfide (come cyber, ibrido, resilienza della società). (Tiscali Notizie)

Lo schema prevede che i Paesi si impegnino a spendere il 3,5% del Pil per sistemi di difesa 'classici' e un ulteriore 1,5% per guerra ibrida e cyberwar (Il Fatto Quotidiano)
Pil Difesa: 9 stati membri della NATO su 32 nel 2024 non hanno raggiunto il 2 per cento (Analisi Difesa)