Usa, stop ai pacchi da Cina e Hong Kong: l’effetto su Temu e Shein

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ESTERI

Il servizio postale degli Stati Uniti (USPS) ha annunciato che, a partire dal 5 febbraio, non accetterà più pacchi provenienti dalla Cina e da Hong Kong, una decisione che ha già scatenato reazioni contrastanti. La misura, definita “irragionevole” da Pechino, è strettamente legata al decreto esecutivo firmato dall’ex presidente Donald Trump, che ha eliminato la cosiddetta norma de minimis. Quest’ultima permetteva ai pacchi di valore inferiore agli 800 dollari di entrare negli Stati Uniti senza pagare dazi doganali, una scappatoia che favoriva le esportazioni cinesi, in particolare di piattaforme come Temu e Shein, note per i loro prodotti a basso costo.

La decisione delle poste americane, giustificata come una risposta alla guerra commerciale tra Washington e Pechino, ha suscitato critiche da parte del governo cinese. Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha definito la mossa una “soppressione irragionevole” e ha esortato gli Stati Uniti a “smetterla con iniziative che colpiscono il commercio”. Pechino, dal canto suo, ha dichiarato di essere pronta ad adottare “tutte le misure necessarie” per proteggere gli interessi delle proprie aziende, senza escludere possibili ritorsioni.

La guerra dei dazi, iniziata durante l’amministrazione Trump con l’imposizione di una tassa del 10% sui prodotti cinesi, continua a influenzare le relazioni commerciali globali. L’Unione europea, secondo quanto riportato dal Financial Times, starebbe valutando misure di ritorsione contro le Big Tech statunitensi nel caso in cui Trump decidesse di estendere i dazi anche ai prodotti europei. In questo contesto, Pechino si è detta disponibile a collaborare con l’Ue, sottolineando la necessità di un dialogo costruttivo piuttosto che di ulteriori aumenti tariffari.

Intanto, le tensioni tra Stati Uniti e Cina sembrano destinate a protrarsi, nonostante i tentativi di mediazione. Il 17 gennaio scorso, i leader dei due paesi hanno avuto un colloquio durante il quale è stata ribadita l’intenzione di sviluppare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Tuttavia, come ha ricordato Lin Jian, “quello di cui abbiamo bisogno ora non sono i dazi, ma il dialogo”.

La decisione dell’USPS rischia di avere ripercussioni significative non solo sulle relazioni commerciali tra i due giganti economici, ma anche sulle aziende che dipendono dalle esportazioni a basso costo. Piattaforme come Temu e Shein, che hanno costruito il loro successo su modelli di business basati su spedizioni rapide ed economiche, potrebbero trovarsi costrette a rivedere le proprie strategie.