Frattesi regala la finale all’Inter, ma un malore dopo il gol vittoria fa tremare i tifosi

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Redazione Sport Redazione Sport   -   Davide Frattesi, con un gol da urlo nel finale di Inter-Barcellona, ha scritto una delle pagine più emozionanti della stagione nerazzurra, trascinando la squadra di Simone Inzaghi verso la finale di Champions League. Quella che si è disputata ieri sera non è stata solo una partita, ma un’autentica battaglia, risolta al 93’ dal centrocampista, capace di sfruttare un’azione nata dai piedi di Thuram e Taremi per infilare Ter Stegen con un preciso mancino. Un momento di pura esaltazione, seguito però da un episodio che ha gelato per qualche istante il pubblico di San Siro: Frattesi, dopo l’esultanza sfrenata sotto la curva, ha accusato un malore, costringendo i medici a intervenire.

«Ho urlato talmente tanto che a un certo punto vedevo tutto nero», ha spiegato il giocatore a fine partita, ridimensionando i timori. Quello che poteva sembrare un problema serio si è rivelato un semplice capogiro, legato all’iperventilazione e all’adrenalina del momento. Gli esperti, interpellati in merito, hanno parlato di una sincope vasovagale, un disturbo passeggero che, seppur spiacevole, non lascia strascichi. Un episodio che, tuttavia, ha riacceso i riflettori sulle condizioni fisiche dell’ex Sassuolo, sempre più decisivo in questo finale di stagione.

La Roma, che lo ha ceduto all’Inter nell’estate scorsa con una formula di prestito con obbligo di riscatto, non può che guardare con rammarico a una prestazione del genere. Frattesi, cresciuto nelle giovanili giallorosse, ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore di livello internazionale, capace di fare la differenza nelle partite che contano. E se da un lato la dirigenza capitolina potrebbe rimpiangere la scelta di averlo lasciato andare, dall’altro i nerazzurri possono già considerarlo un pilastro del progetto futuro.

A completare il quadro della serata, l’assist di Federico Dimarco a Lautaro Martinez nel dopo-gara, quasi a simboleggiare lo spirito di squadra che ha caratterizzato l’Inter in questa cavalcata europea. «Passo la linea a Lautaro», ha scherzato il terzino, sottolineando come il merito del successo sia collettivo. Un trionfo costruito su gioco, carattere e freddezza, elementi che hanno permesso ai nerazzurri di superare un avversario temibile come il Barcellona e di raggiungere Monaco, dove ad attenderli ci sarà un’altra grande d’Europa.