La morte di Giacomo Leopardi: un mistero irrisolto

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Giacomo Leopardi, nato a Recanati il 29 giugno 1798, è una delle figure più emblematiche della letteratura italiana. La sua vita, dedicata allo "studio matto e disperatissimo", è stata segnata da una salute fragile e da un'incessante ricerca del sapere. Tuttavia, a distanza di 188 anni dalla sua morte, avvenuta a Napoli il 14 giugno 1837, il mistero che avvolge le circostanze del suo decesso rimane irrisolto.

La recente mini-serie Rai "Leopardi: il poeta dell'infinito" ha riacceso l'interesse per il celebre poeta recanatese, portando alla luce non solo la sua straordinaria produzione letteraria, ma anche le numerose domande riguardanti la sua vita e la sua morte. Andrea Pennacchi, che nella serie interpreta Antonio Fortunato Stella, editore degli "Idilli" e delle "Operette morali", ha espresso grande entusiasmo per il suo ruolo, sottolineando come l'esperienza di girare le scene all'interno dell'Antica Tipografia Portoghese di Altamura gli abbia permesso di tornare alle origini, essendo figlio di un tipografo.

Nonostante alcune critiche riguardanti la qualità dell'audio, la fiction ha ottenuto un notevole successo di pubblico, grazie all'accurato lavoro di ricostruzione biografica e storica e all'impeccabile scenografia, che ha saputo catapultare gli spettatori nell'Italia di inizio Ottocento. La serie ha conquistato tutti, dimostrando come la figura di Leopardi, con il suo genio fragile e sublime, continui a esercitare un fascino irresistibile.

Leopardi, la cui vita è stata caratterizzata da una profonda introspezione e da una costante riflessione sulla condizione umana, ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura mondiale. La sua morte, avvolta nel mistero, continua a suscitare interrogativi e a stimolare la curiosità di studiosi e appassionati.