Prestito Fiat con garanzie dello stato, se gli Agnelli si riscoprono italiani

InvestireOggi.it ECONOMIA

Il Decreto Liquidità continua a far discutere e stavolta proprio perché un maxi-prestito verrebbe erogato, grazie alla garanzia dello stato.

Obbligazioni Fiat Chrysler in recupero dai minimi di marzo e ancora appetibili. In definitiva, FCA pesa attualmente per il 40% del fatturato italiano derivante dalla componentistica automotive.

Non dimentichiamoci che i vertici stanno trattando la fusione con Peugeot, controllata dallo stato francese (InvestireOggi.it)

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Sullo sfondo gli echi della polemica politica, pro o contro Fca a causa della sede legale ad Amsterdam e fiscale a Londra. Per il prestito a Fca Italy il ministro ha insistito «sul "no" anche alla distribuzione di dividendi, con l’utilizzo dei soldi in Italia e la gestione dell’occupazione con accordi sindacali». (La Stampa)

Secondo alcuni (in particolare i 5 Stelle) se FCA rinunciasse al dividendo straordinario da 5,5 miliardi di euro che fa parte del piano di integrazione con PSA (closing atteso nel primo trimestre 2021), non avrebbe necessità di chiedere la garanzia dello Stato. (Investire Oggi)

Si parla anche dei Decreti economici varati dal Governo per contrastare l'emergenza da coronavirus e della questione della ripresa del settore del turismo. (Radio Radicale)

Fca Italia si è impegnata a mantenere tutti gli investimenti pianificati in Italia, ha garantito i piani occupazionali, ha accettato di non delocalizzare. La trattativa Stato-FCA sul prestito da 6 miliardi. (next)

Mentre Troia brucia.... c’è ancora chi ha il coraggio di mettere in dubbio l’operazione “prestito garantito” per FCA Italia. Dopo il -52% di marzo, ad aprile siamo arrivati al -78% di immatricolazioni, con un range che va dal -34% della Norvegia al -98% dell’Italia. (Auto.it)

Sotto tali livelli si segnalano supporti statici a 7,05 e poi, in caso di ulteriore accelerazione ribassista, a 6,65 euro per azione. Più limitato sembrerebbe lo spazio per un ulteriore recupero, stante prime resistenze statiche già attorno a 7,95-8 euro per azione e poi sugli 8,35-8,40 euro per azione. (Finanza Operativa)