Meloni esprime vicinanza alla Svezia dopo la strage di Örebro





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Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha espresso solidarietà al governo e al popolo svedese in seguito al terribile attacco che ha insanguinato la città di Örebro. "Esprimo la mia vicinanza al Governo e al popolo svedese per il terribile attacco che ha colpito la città di Örebro. Il mio pensiero va alle vittime, alle loro famiglie e a tutti i feriti coinvolti. Non possiamo accettare che violenza e barbarie trovino spazio nelle nostre società", ha dichiarato la premier, sottolineando la gravità di un episodio che ha riportato alla mente le immagini delle stragi armate, spesso associate agli Stati Uniti ma sempre più frequenti anche in Europa.
L’attacco, avvenuto nel campus di Risbergska, una scuola situata alla periferia di Örebro, ha provocato almeno dieci vittime, tra cui lo stesso assalitore. La struttura, che ospita centri di formazione per adulti, compresi corsi dedicati ai migranti, è stata teatro di ore di terrore. Poco dopo mezzogiorno, i colpi di un’arma automatica hanno interrotto la quotidianità del luogo, costringendo centinaia di persone, tra insegnanti e studenti, a barricarsi nelle aule o a fuggire disperatamente all’esterno. I video diffusi sui social mostrano decine di individui in fuga sul selciato innevato, mentre in sottofondo risuonano gli spari.
La polizia, intervenuta tempestivamente, ha confermato il bilancio delle vittime ma non ha ancora reso noti i nomi dei deceduti. "Quando siamo arrivati sul posto, abbiamo subito capito che era in corso una sparatoria. Quello che sappiamo ora è che circa 10 persone sono morte e c’è un numero imprecisato di feriti", ha dichiarato Roberto Eid Forest, capo delle forze dell’ordine locali. Le indagini sono ancora in corso per ricostruire le dinamiche dell’accaduto e i possibili moventi dell’assalitore, la cui identità rimane al momento ignota.
L’episodio ha gettato la Svezia nello shock, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sulla diffusione delle armi in Europa. Dopo gli attentati di Praga e Belgrado, la strage di Örebro rappresenta un ulteriore segnale di come il fenomeno delle stragi armate, spesso associato al contesto americano, stia diventando una realtà sempre più vicina anche al Vecchio Continente. La cittadina svedese, nota per il suo patrimonio medievale e la sua tranquillità, si trova ora a fare i conti con una tragedia che lascia cicatrici profonde, non solo nella memoria collettiva ma anche nel tessuto sociale di una comunità ferita.