Caso Abedini, dopo la liberazione di Cecilia Sala ecco cosa succede: l’ipotesi scarcerazione
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Mohammad Abedini Najafabadi, l'iraniano arrestato a Milano lo scorso 16 dicembre, è nel carcere di Opera dopo la liberazione della giornalista Cecilia Sala che sta rientrando in Italia. Ma la scarcerazione della freelance ha aperto nuove strade diplomatiche per l'ingegnere reclamato dagli Usa e nelle prossime ore la corte d'Appello di Milano riceverà indicazioni che potrebbero accelerare la soluz… (La Repubblica)
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Sono ancora custoditi in una cassaforte della Procura di Milano tutti i dispositivi, tra cui smartphone, tablet, chiavette usb e schede tecniche, sequestrati lo scorso 16 dicembre al momento dell'arresto richiesto dagli Usa di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano liberato domenica su decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio. (Corriere Milano)
Si chiude così la macchina giudiziaria, vissuta fin qui insieme a tre altre dimensioni: politica, diplomatica e di Intelligence. In sostanza, secondo la legislazione italiana, non c’erano gli elementi per convalidare lo status di detenzione. (L'Eco di Bergamo)
Non del tutto attesa è stata, semmai, la rapidità con la quale si è arrivati alla chiusura della vicenda, intrecciatasi a doppio filo con l'arresto, per evidente ritorsione, della giornalista italiana Cecilia Sala a Teheran. (Corriere della Sera)
Il messaggio è chiaro, trasmesso fin dai primi passi del regime iraniano. E lo ha ribadito l’operazione montata con l’arresto arbitrario di Cecilia Sala, pedina di scambio per ottenere una figura preziosa: Mohammed Abedini, l’uomo dei droni. (Corriere della Sera)
È evidente che Mohammed Abedini in Iran serve quanto una Tesla senza batterie. Questo lo hanno capito negli Usa come in Italia. Ma perché Abedini se ne gironzolava tra Massachusetts, Svizzera e Milano? Semplice: perché i componenti per costruire un drone con ottime caratteristiche li trovi nei paesi occidentali, non certo in Cina. (Nicola Porro)
Come si sa, la giornalista del Foglio era rientrata mercoledì da Teheran e dalla prigionia andata avanti per tre settimane nel famigerato carcere di Evin. (il Giornale)