«L’India sembra abbia tutto l’interesse a far finire le ostilità il prima possibile»

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L’offensiva militare del 7 maggio segna un’evoluzione nel ricorso all’uso della forza da parte dell’esercito indiano, non nuovo a attacchi oltre il confine pachistano, ma che ora dispone di tutti gli elementi per potersi dire soddisfatto e chiudere le ostilità. Ne è convinto Diego Maiorano, professore associato di Storia dell’India contemporanea all’università di Napoli l’Orientale. Maiorano, l’operazione Sindoor ha colpito il Pakistan come mai nella storia recente. (Il Manifesto)
La notizia riportata su altre testate
Così ieri l’India ha comunicato di aver eseguito una serie di attacchi “preventivi e precauzionali” con missili balistici contro il Pakistan, nelle regioni del Punjab e del Kashmir, dove sul lato indiano il 22 aprile 26 turisti – perlopiù indù – sono rimasti vittime di un attentato attribuito da Nuova Delhi … (Il Fatto Quotidiano)
L'Ue ricorda la necessità di una soluzione pacifica, negoziata, reciprocamente concordata e duratura al conflitto". I responsabili devono essere assicurati alla giustizia. (Il Messaggero)
Nella regione del Kashmir, da anni contesa tra i due paesi, decine di migliaia di persone sono state sfollate, costrette a dormire in tende e rifugi nella parte indiana; nella porzione amministrata dal Pakistan, circa 2mila persone hanno evacuato le proprie case. (Il Giornale d'Italia)

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, l’esercito indiano ha lanciato un attacco missilistico contro quelle che ha definito come nove “infrastrutture terroristiche” di organizzazioni con sede in Pakistan e collegate all’attentato in Kashmir del 22 aprile. (ISPI)
Quali sono gli elementi da considerare per interpretare la reazione pachistana all’attacco del 7 maggio? Secondo Filippo Boni, professore associato di relazioni internazionali presso la Open university nel Regno Unito, per il Pakistan rispondere all’offensiva indiana è una questione di orgoglio e di immagine, soprattutto per quanto riguarda l’establishment militare. (Il Manifesto)
Il fiume Indo: linfa vitale per due Paesi L'Indo ha origine nelle montagne del Tibet occidentale in Cina, attraversa la regione indiana del Ladakh, a nord del Jammu e Kashmir, e scorre poi attraverso il Pakistan, fino a sfociare nel Mar Arabico a sud della città di Karachi. (Focus.it)