Le regioni del Centro e del Nord-Est trainano l'export italiano





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Nel quarto trimestre del 2024, le regioni del Centro e del Nord-Est si sono confermate come i motori principali dell’export italiano, secondo i dati diffusi dall’Istat. Le esportazioni nelle due macroaree hanno registrato una crescita rispettivamente dell’1,7% e dello 0,9%, con la Toscana in testa per il contributo positivo più significativo. Tuttavia, il quadro nazionale nel suo complesso ha mostrato un lieve calo dello 0,4% rispetto al 2023, frutto di dinamiche territoriali profondamente differenziate.
Mentre il Centro ha fatto segnare un incremento del 4%, trainato da settori come il manifatturiero e l’agroalimentare, altre aree del Paese hanno evidenziato performance meno brillanti. Le Isole e il Sud, in particolare, hanno subito una contrazione più marcata, con cali rispettivamente del 5,4% e del 5,3%. Al Nord, invece, il Nord-Ovest ha registrato un -2%, mentre il Nord-Est si è attestato su un -1,5%, mostrando una maggiore resilienza rispetto al Mezzogiorno.
Tra le regioni che hanno perso più terreno nel 2024 spiccano la Basilicata, con un crollo del 42,4%, seguita dalle Marche (-29,7%) e dalla Liguria (-24,1%). Questi dati, che emergono dall’ultimo bollettino Istat, riflettono le difficoltà di alcuni territori nel mantenere competitività sui mercati internazionali, anche a causa di fattori strutturali e congiunturali.
Nonostante il calo nazionale, il quarto trimestre dell’anno ha visto una ripresa delle esportazioni nel Centro (+1,7%) e nel Nord-Est (+0,5%), mentre il Nord-Ovest ha registrato un lieve calo (-0,8%) e il Sud e le Isole hanno chiuso con un -0,2%. La Toscana, in particolare, si è distinta per il suo contributo positivo, confermandosi come uno dei pilastri dell’economia italiana.