11 settembre, Fbi diffonde primo documento su indagini: sospetti su sostegno saudita

Sky Tg24 ESTERI

L'ambasciata saudita a Washington aveva dichiarato mercoledì di "accogliere con favore il rilascio" dei documenti dell'Fbi ma che "qualsiasi accusa contro l'Arabia Saudita di complicità negli attacchi dell'11 settembre sarebbe categoricamente falsa"

Il dossier è stato reso pubblico dopo un ordine esecutivo del presidente Joe Biden, sollecitato dalle famiglie delle vittime degli attentati di 20 anni fa. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altre fonti

Il testo esamina in dettaglio numerose connessioni e presenta testimonianze che hanno portato gli inquirenti a sospettare di Omar al-Bayoumi, studente saudita a Los Angeles considerato dall’Fbi un agente dell’intelligence di Riad. (Il Faro online)

Il rapporto è il primo documento investigativo ad essere divulgato da quando il presidente Biden ha ordinato una revisione e declassificazione di materiali che per anni sono rimasti segreti. Il primo ad accogliere con una certa soddisfazione la svolta è uno degli avvocati dei parenti delle vittime, Jim Kreindler. (ilGiornale.it)

Ma il governo saudita nega ogni responsabilità del genere I familiari cercano da tempo delle prove per poter fare causa a Riad per complicità nell'attacco. (ilmessaggero.it)

L’economia è frutto di scelte politiche. Il ministro delle Lobby, Roberto Cingolani, annuncia candidamente che le bollette della luce aumenteranno del 40%. (L'AntiDiplomatico)

Ha senso, ad esempio, chiedere ai russi di scegliere tra la democrazia occidentale, il loro attuale sistema di governo o quello che avevano sotto i sovietici? Questo può essere visto nelle risposte a un'altra domanda posta da Levada, riguardo al sistema economico preferito dai russi. (L'AntiDiplomatico)

L’Fbi inizia a pubblicare i documenti segreti delle indagini sull’11 settembre, che confermano i sospetti riguardo l’Arabia Saudita, ma a Kristen Breitweiser non basta: «Bisogna rivelare tutto, anche sul ruolo di Iran, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Pakistan e Qatar. (La Stampa)