Covid, record di classi chiuse in Francia. Il ministro della Sanità: "Siamo nella quinta ondata"

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Venerdì scorso, le classi chiuse erano state 4.048, lo 0,8% del totale del Paese

Un totale di 84 nuovi decessi legati al Covid-19 nelle ultime 24 ore ha portato il numero totale dei morti in Francia dall’inizio dell’epidemia a 118.600.

“È un aumento molto importante dei contagi – ha commentato il ministro della Sanità Olivier Véran – la dimostrazione che ci troviamo, eccome, in una quinta ondata epidemica“. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

Stando al ministro francese dell'educazione Jean-Michel Blanquer (a destra nella foto) oltre 6'000 classi scolastiche sono state chiuse a causa dell'impennata di casi nelle scuole Keystone. Esplode in Francia in pochi giorni, a livelli mai visti prima, il tasso di incidenza di Covid-19 nei bambini fra i 6 e i 10 anni: in una settimana si è moltiplicato per 2,5 ed è ormai di 340 casi per 100'000 abitanti, mentre la media nazionale per gli adulti è di 191. (Bluewin)

In Francia il governo ha esteso la terza dose per i maggiorenni a 5 mesi dalla seconda iniezione, ma soprattutto ha adottato un nuovo giro di vite sui contatti sociali. La nota positiva è che 100mila persone hanno ricevuto la prima dose in un giorno, un numero mai così alto da settembre. (la voce d'italia)

Il confinamento nazionale è stato reintrodotto in anche in Slovacchia, ma nelle altre cancellerie si ragiona comunque su ulteriori restrizioni Il suo successore Olaf Scholz ha già bocciato una misura così estrema, ma ha promesso che «farà di tutto». (Corriere del Ticino)

Nella giornata di ieri Oliver Véran, ministro della Salute francese, ha annunciato ben 30.454 nuovi casi, cifra che riporta il paese alla situazione della scorsa estate. In questa fascia di età si registrano 340 casi per 100 mila abitanti, un dato importante se si considera che tra gli adulti la media nazionale ha toccato quota 191 ogni 100 mila abitanti. (Open)

L’obiettivo è sempre quello di «non tornare a limiti di accesso e ancora meno a chiusure, coprifuoco o chiusure nel nostro paese» Senza certificato, ha ribadito Attal, «vista la dinamica attuale dei contagi, sarebbe stato improbabile poter continuare ad andare al cinema, a teatro, al ristorante». (Corriere del Ticino)

L’obiettivo – ha specificato il portavoce del governo – è sempre quello di “non tornare a limiti di accesso e ancora meno a chiusure, coprifuoco o chiusure nel nostro paese” Il primo pilastro comprende il rafforzamento del distanziamento sociale e “dell’uso delle mascherine all’interno e all’esterno, il ricambio d’aria e tutte quelle misure che consentono di proteggerci dai contagi”. (Ticinonews.ch)