Bici lanciata dai Murazzi, condanna a 16 anni per Sara Cherici

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INTERNO

Sara Cherici, giovane torinese, è stata condannata a 16 anni di carcere per non aver denunciato né fermato i suoi amici mentre lanciavano una bicicletta dai Murazzi del Po, a Torino, nel dicembre 2023. L'episodio ha causato danni permanenti a Mauro Glorioso, studente palermitano, che è rimasto paralizzato e costretto su una sedia a rotelle. La madre di Sara, Tiziana, si è dichiarata una pessima madre, affermando di non essere riuscita a trasmettere alla figlia i valori necessari per distinguere il bene dal male.

Sara, intervistata da Repubblica e dal Corriere della Sera, ha espresso il suo rammarico per non aver denunciato l'accaduto, ma ha sottolineato di non aver toccato la bicicletta e di non meritare una condanna così severa. La giovane ha dichiarato di avere paura di tornare in carcere, ma di essere consapevole che deve pagare per il suo silenzio. Tuttavia, ritiene che la pena inflittale sia sproporzionata rispetto alla sua colpa, aspettandosi una condanna di 4-7 anni al massimo.

Il caso ha suscitato un dibattito sull'equità delle pene e sulla responsabilità di chi assiste a crimini senza intervenire. La condanna di Sara Cherici rappresenta un esempio di come la giustizia italiana possa essere inflessibile nei confronti di chi, pur non avendo materialmente commesso il reato, non ha fatto nulla per impedirlo. La madre di Sara, nel tentativo di giustificare la figlia, ha dichiarato che avrebbe preferito che Sara si fosse drogata piuttosto che essere coinvolta in un episodio così drammatico.

Il processo ha messo in luce le difficoltà di una madre che si sente responsabile per le azioni della figlia e il peso del silenzio di Sara, che ha scelto di non denunciare i suoi amici.