Sempre più americani sono attratti dal Vecchio Continente

Sempre più americani sono attratti dal Vecchio Continente
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere del Ticino ESTERI

Sempre più cittadini statunitensi si stanno interessando a come spostare al di fuori dei loro confini nazionali patrimoni e investimenti. Ne hanno scritto nelle scorse settimane il quotidiano Financial Times e altri giornali internazionali. È un fenomeno concreto intercettato anche dagli operatori finanziari svizzeri che hanno clientela statunitense e definito come Investment Migration. Questo ambito è stato per decenni un fenomeno di nicchia che riguardava essenzialmente famiglie o individui con un elevato patrimonio netto e residenti in regioni caratterizzate da forte instabilità politica o incertezza economica. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altre testate

Il Cantone teme queste possibilità e attende i risultati delle trattative sull’asse Berna-Washington. Si ha anche paura per “gli effetti indiretti che una recessione potrebbe avere sul turismo”, conclude Caduff. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Il Governo, indica una nota, ha deciso infatti di intensificare i contatti con Washington “per trovare soluzioni alle questioni aperte”, segnatamente nei settori “del commercio, dell’economia e della finanza”. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Il commercio fra Svizzera e Stati Uniti è composto da più che semplici merci. Gli interessi di entrambe le parti si basano anche su turismo, mercato del lavoro e istruzione. Se gli USA - secondo i rapporti economici - sono per la Confederazione la maggiore destinazione delle esportazioni, la Svizzera è settima negli investimenti diretti statunitensi. (laRegione)

La borsa svizzera chiude in forte ribasso, SMI -4,15%

L'inchiesta, realizzata prima dell'annuncio ufficiale dei dazi e pubblicata oggi dalle testate del gruppo Tamedia, mostra anche che l'80% degli intervistati ha un'immagine negativa o piuttosto negativa del presidente americano. (Corriere del Ticino)

Monika Rühl ne è cosciente. Una delle possibilità, spiega, potrebbe essere quella di investire negli Stati Uniti, a patto di sapere a quali condizioni. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Non ha aiutato il listino nemmeno il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-2,37% a 83,25 franchi): solo l'ultra-difensiva azione Swisscom (invariata a 506,50 franchi) è riuscita ad evitare perdite. (Corriere del Ticino)