Rischio climatico: 73.000 imprese italiane a rischio
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Secondo un'analisi di Cerved, in Italia sono 73.000 le imprese maggiormente vulnerabili al rischio climatico, con particolare concentrazione nei settori dell'oil&gas (estrazione, produzione, raffinazione e commercio), della produzione di energia, nel cemento, nel ferro e acciaio, nei materiali da costruzione e nell'agricoltura. Seguono automotive, chimica, moda, trasporti e logistica. Queste aziende, che già detengono debiti per un totale di 207 miliardi di euro, dovranno affrontare investimenti aggiuntivi di 226 miliardi di euro per decarbonizzarsi e raggiungere l'obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050. (LA STAMPA Finanza)
Su altre fonti
Seguono l’automotive, la chimica, il sistema moda, i trasporti e la logistica. Sono 73.000, secondo un’analisi Cerved, le imprese più esposte al rischio climatico in Italia, in particolare nell’oil&gas (sia estrazione e produzione che raffinazione e commercio), nella produzione di energia, nei settori del cemento, del ferro e acciaio, dei materiali da costruzione, nell’agricoltura. (Forbes Italia)
Lo rileva una recente indagine di Cerved, secondo cui serviranno altri 226 miliardi di euro per la transizione climatica in Italia (Insurance Trade)
Imprese, ovvero il 21,4%, potrebbero affrontare questi investimenti senza compromettere la loro stabilità finanziaria, potendo incrementare i loro debiti per un totale di 46 miliardi di euro. (Business Community)
Contrastare la crisi climatica con investimenti nella decarbonizzazione costa tanto, ma molto meno di quanto costino i suoi effetti sull’ecosistema del Pianeta. Lo dice uno studio realizzato dalla società globale di consulenza Boston Consulting Group (BCG) in collaborazione con il World Economic Forum. (Vaielettrico.it)