Terapie intensive: ecco perché si rischia ancora il collasso

Avvenire.it INTERNO

Avere il 79% di vaccinati significa che, sul totale dell’intera popolazione, ci sono 12,2 milioni di italiani non protetti.

Inoltre, come spiegato dal noto farmacologo Silvio Garattini su Avvenire, sabato scorso, in circa il 10% dei vaccinati la risposta immunitaria non è soddisfacente.

Terza ragione: nelle terapie intensive non ci va solo il paziente critico colpito dal Covid-19.

Come giustificare cioè, l’ennesimo allarme lanciato ieri da Antonio Giarratano, presidente della Società italiana di Anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva che, analizzando cifre e tendenze della quarta ondata pandemica, ha delineato il rischio «intasamento delle terapie intensive in un mese»?

Le preoccupazioni di Giarratano riguardano pure gli imminenti ricoveri causati dall’influenza stagionale, che ogni anno in Italia provoca circa 8. (Avvenire.it)

Ne parlano anche altre fonti

Consideriamo con grande attenzione un fatto preoccupante: con le terapie intensive intasate, l’anno prossimo potremmo essere costretti alla tragica conta di tanti decessi avvenuti tra pazienti non Covid. (Tiscali Notizie)

Terapie intensive, perché si rischia l’intasamento nel giro di un mese Con l’aumento dei ricoveri covid l’Italia rischia di ritrovarsi in una situazione di emergenza a causa della contemporanea epidemia di influenza stagionale che porterà a un aumento dei pazienti fragili in ospedale. (Fanpage)

La quarta ondata covid in Italia rischia di mandare in crisi i reparti di terapia intensiva: servono azioni e regole prima che le regioni vadano in zona gialla per l’aumento dei ricoveri. (Mantovauno.it)

Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento" Lanciato da chi le dirige e ogni giorno lavora per salvare vite umane. (Quotidiano.net)

Una previsione di sofferenza per le terapie intensive già evidenziata nei giorni scorso dagli anestesisti ospedalieri dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac). Con queste cifre - afferma Giarratano - e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento» (La Sicilia)

«In presenza di numeri sempre più alti di ricoveri - aggiunge ancora il presidente Siaarti Antonino Giarratano - noi dovremo riservare posti in terapia intensiva per i ricoverati Covid-19, riducendo quindi i posti letto disponibili per pazienti cronici riacutizzati, chirurgici anche oncologici, cardiopatici, politraumatizzati e tutti quelli con sindromi acute che compromettono funzioni vitali». (Verona Sera)