A 80 anni dalla fine della guerra, lo Spi Cgil riflette sulla pace in un mondo ancora in conflitto

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Redazione Esteri Redazione Esteri   -   Mentre l’Europa celebra l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, con le commemorazioni del Victory Day che riecheggiano dalle piazze di Londra a quelle di Parigi, lo Spi Cgil sceglie di puntare l’attenzione non sulle parate militari, ma sul valore delle coscienze. "Qui sfilano le menti, non le armate", ha sottolineato il sindacato durante il convegno "La guerra è finita. Riflessioni in un mondo in conflitto", tenutosi a Scandicci il 9 maggio. Un evento organizzato dall’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dallo Spi Cgil Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana e dei comuni di Firenze e Scandicci, che ha riunito voci diverse per riflettere su un passato che, pur lontano, sembra ancora gettare ombre sul presente.

"La nostra forza più grande per la pace sono le persone", ha dichiarato il segretario dello Spi Cgil Toscana, Marco Gramolati, ribadendo come l’anniversario debba essere un’occasione per valorizzare l’intelligenza collettiva e la capacità di guardare al futuro con speranza. Una speranza che, in un’epoca segnata da nuovi conflitti – dall’Ucraina al Medio Oriente – appare sempre più fragile. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenuto all’apertura dei lavori, ha ricordato come la fine della guerra nel 1945 abbia simboleggiato non solo la sconfitta del nazismo, ma anche l’inizio di un percorso di ricostruzione fondato sulla cooperazione.

Eppure, quella data – il 7 maggio 1945, quando il generale tedesco Alfred Jodl firmò la resa incondizionata a Reims – non segnò davvero la fine delle ostilità. In Slesia, i soldati sovietici continuavano a morire negli scontri contro le truppe naziste, mentre in Estremo Oriente la guerra infuriava ancora, destinata a protrarsi fino alla resa del Giappone, quattro mesi dopo, a bordo della USS Missouri. Fu necessario l’impiego di un’arma mai vista prima, la bomba atomica, perché il conflitto avesse termine definitivamente.