Sito web della Cgil fuori uso "per attacco hacker" • Imola Oggi

Imola Oggi INTERNO

Milano, bandiere rosse: “Landini, Landini, vaff…”. Condividi

E’ quanto apprende l’ANSA.

Si tratta – spiegano alla Cgil – di un’azione informatica di disturbo, volontaria e strutturata, ovvero con la tipologia di fenomeno informatico malevolo denominato “attacco DDoS” (Denial-of-service attack), un fenomeno, occorso in più riprese a partire da sabato scorso e attualmente ancora in essere.”. “Circa 130mila i tentativi di connessione contemporanea da più Paesi. (Imola Oggi)

Su altre testate

Nei giorni più bui della sua storia recente il sito della CGIL non ha funzionato come doveva. Nel 2015 infatti affittare una botnet per effettuare un attacco DDoS, costava 200 dollari al giorno, mentre oggi ne bastano solo 15 per farlo. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Attacco hacker contro Cgil, sito web del sindacato messo fuori uso “Si tratta di un’azione informatica di disturbo, volontaria e strutturata, ovvero con la tipologia di fenomeno informatico malevolo” spiegano dal sindacato parlando di attacco DDoS. Si tratta di un tipo di attacco dove migliaia di computer, spesso infettati da virus e quindi fuori controlli dei proprietari, cercano di accedere contemporaneamente a una stessa pagina web mandandola fuori uso per troppi accessi. (Fanpage.it)

Continuano gli attacchi hacker ai siti delle istituzioni. Le anomalie iniziate venerdì scorso sono riconducibili ad un attacco DDOS applicativo di tipo “resource corruption”. (leggo.it)

E’ quanto apprende l’ANSA. Circa 130mila i tentativi di connessione contemporanea da più Paesi. (Gazzetta del Sud)

Dalla Cgil spiegano che si tratta di un'azione informatica di disturbo, volontaria e strutturata, ovvero con la tipologia di fenomeno informatico malevolo denominato «attacco DDoS» (Denial-of-service attack), un fenomeno, occorso in più riprese a partire da sabato scorso e attualmente ancora in essere. (ilmessaggero.it)

Quanti casi “Regione Lazio” dovremo sorbirci prima di arrivare a capire che la continuità di esercizio dei sistemi informatici equivale alla capacità di respirare per ciascun essere vivente? La cybersecurity (o la resilienza digitale come qualcuno ama chiamarla) prende davvero forma cominciando ad evitare patetiche esposizioni al pubblico ludibrio come quella che stamattina è toccata in sorte al Ministero della Giustizia (Il Fatto Quotidiano)