Istat: 28 contratti in attesa di rinnovo per 6,6 milioni di lavoratori

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Italia Informa ECONOMIA

Di: Giulia Caiola 31/01/2025 A fine dicembre 2024, sono 28 i contratti collettivi nazionali di lavoro ancora in attesa di rinnovo, coinvolgendo circa 6,6 milioni di lavoratori, pari al 50,8% dei dipendenti complessivi. Lo segnala l’Istat nel suo ultimo aggiornamento, evidenziando tuttavia una riduzione significativa del tempo medio di attesa per il rinnovo contrattuale: dai 34,1 mesi registrati a gennaio 2024 ai 21,7 mesi di fine anno. (Italia Informa)

Se ne è parlato anche su altre testate

Questo dato non solo riflette una ripresa, ma sancisce anche un importante passo avanti verso il recupero del potere d’acquisto degli italiani, che negli ultimi anni aveva sofferto una regressione notevole. (Nuove Cronache)

Operai metalmeccanici, impiegati pubblici, infermieri, farmacisti, addetti delle telecomunicazioni: sono 6,6 milioni i lavoratori italiani con il contratto nazionale scaduto. Tutti in attesa di un rinnovo, con la speranza che questo arrivi presto e permetta di recuperare almeno una parte di quello che l’inflazione ha portato via in questi anni ai loro salari. (Il Fatto Quotidiano)

I dati diffusi oggi dall’Istat registrano infatti un aumento medio nell’anno appena concluso del 3,1%, a fronte di un incremento dei prezzi al consumo dell’1%, con una variazione reale pari al 2,1%. Nel 2024 le retribuzioni contrattuali sono tornate a crescere in termini reali. (Confesercenti Nazionale)

Istat, nel 2024 i salari crescono più dell’inflazione. Retribuzioni in crescita del 3,1%

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In quali settori aumentano gli stipendi In un contesto caratterizzato da una crescita molto contenuta dei prezzi, gli stipendi registrano un primo significativo miglioramento dopo due anni di forte arretramento in termini reali. (QuiFinanza)

"Nella media del 2024, in concomitanza con una crescita molto debole dei prezzi, dopo due anni di marcato arretramento in t… Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat le retribuzioni contrattuali lo scorso anno sono cresciuti del 3,1%. (la Repubblica)