Bici dai Murazzi di Torino: chiesti 12 anni per Sara Cherici, la maggiorenne del gruppo che ferì Mauro Glorioso
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Dodici anni di carcere è la richiesta della pubblica accusa per Sara Cherici, la ventenne processata a Torino per il caso dello studente palermitano Mauro Glorioso rimasto ferito in maniera gravissima la sera tra il 20 e il 21 dicembre 2023 dopo essere stato colpito da una bicicletta scagliata dall'alto del bastione dei Murazzi del Po. La giovane era comparsa in aula tre settimane fa. Riferendosi alle conseguenze delle lesioni patite dal giovane, la pm Livia Locci ha detto che «questo è un tentato omicidio peggiore della consumazione di un omicidio». (Corriere della Sera)
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Il giovane rimasto in sedia a rotelle dopo quell'incidente ha deciso di non essere più parte civile nel processo. La sofferenza del padre per «l'indifferenza degli imputati» (Open)
«Basta, papà non deve più andare. È così che Mauro Glorioso, il giovane studente palermitano che il 21 gennaio 2023 rimase ferito gravemente a Torino dopo essere stato colpito da una bici lasciata cadere sotto i Murazzi del Po, ha spinto la famiglia a revocare la costituzione di parte civile nel processo in cui il Tribunale di Torino ha condannato ieri Sara C. (Giornale di Sicilia)
"Basta, papà non deve più andare. Soffre ancora, ogni volta". (La Repubblica)
La tragedia dei Murazzi, che ha visto Mauro Glorioso colpito da una bici lanciata da Sara Cherici e altri ragazzi, continua a far discutere. Il padre Giuseppe Glorioso non crede alla sincerità del pentimento di Cherici, definendo le sue parole tardive e contraddittorie. (Virgilio Notizie)
Sedici anni a chi ha assistito, dieci a chi ha agito: il caso della bici lanciata dai Murazzi rappresenta un esempio della complessità del diritto penale italiano, che valuta responsabilità dirette e morali, con sentenze influenzate dalle scelte processuali e dalle attenuanti o aggravanti considerate. (La Stampa)
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