Il cortocircuito di Milano: il lavoro non basta più, in tanti restano ai margini

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Mitomorrow ECONOMIA

Milano, simbolo dell’innovazione e delle opportunità, nasconde un paradosso che colpisce sempre più persone: avere un lavoro non significa più potersi permettere una casa, scatta così il cortocircuito di Milano. Il cosiddetto “lavoro povero” è una realtà che si riflette nei dati del progetto “Nessuno Escluso” di Emergency, la ONG fondata da Gino Strada. Il costo proibitivo delle abitazioni e la difficoltà di ottenere una residenza bloccano migliaia di famiglie in un limbo sociale da cui è quasi impossibile uscire. (Mitomorrow)

La notizia riportata su altri giornali

Stipendi fermi e prezzi delle case all… Un impiegato, invece, con un reddito di 1.836 euro può comprare, facendo mutuo, una casa di 25 metri quadrati. (La Repubblica)

Il divario tra redditi e costi delle case continua ad ampliarsi, costringendo le fasce di popolazione a reddito medio-basso a spostarsi nei comuni dell’hinterland. Milano si conferma una delle città più inaccessibili d’Italia dal punto di vista abitativo. (idealista.it/news)

Retribuzioni stagnanti e prezzi che puntano sempre più in alto. Sta tutta in queste tre righe riassunte nell’ultimo report dell’Osservatorio sulla Casa Abbordabile (Oca) una delle più importanti crisi che la città di Milano sta attraversando, cioè quella abitativa. (MilanoToday.it)

Il costo dell’abitare è un problema anche fuori Milano

Milano non è più una città per famiglie comuni. Lo dicono i numeri dei prezzi medi al metro quadrato: stando al sito specializzato Immobiliare.it, a febbraio si è raggiunta la media di 5.434 euro al metro quadrato che significa che si compra dai 3.040 €/m² nelle zone più periferiche ai 10.936 €/m² per case in zone centralissime o nuovissime, mentre per gli affitti si è arrivati a toccare 22 euro/m² che tradotto in parole significa che per un trilocale di 80 metri quadrati si arriva a spendere 1.760 euro in media, e anche qui, rinunciando al trasporto pubblico sotto casa si può scendere fino a 1.200 euro di canone mensile. (Avvenire)

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Per chi lavora in città ma viene escluso dalla possibilità di viverci la scelta può essere obbligata, ma spesso una maggiore accessibilità, favorita dal trasporto pubblico, comporta comunque dei costi in più. (Radio Popolare)