Giorgetti, "il 2% Pil alla difesa senza stop al Patto Ue"

Giorgetti, il 2% Pil alla difesa senza stop al Patto Ue
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RaiNews INTERNO

L'Italia punta a raggiungere l'obiettivo Nato di destinare il 2% del Pil alle spese per la difesa "senza attivare la clausola nazionale" per la sospensione del Patto di stabilità. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti a Varsavia per la due giorni informale dei ministri Ecofin. Più che guardare ad aprile, ha segnalato Giorgetti, come termine per l'attivazione delle deroghe alla governance economica, la Commissione europea dovrebbe attendere il vertice Nato di giugno. (RaiNews)

La notizia riportata su altre testate

È divenuta una realtà ben visibile all’opinione pubblica con Biden e la guerra in Ucraina. Il risultato economico del conflitto infatti è stato la fine del modello di crescita tedesco ed europeo in vigore dagli anni 80 basato su esportazione di tecnologie in Russia in cambio di gas a basso prezzo. (Il Giornale d'Italia)

C'è anche la proposta italiana. E soprattutto, a mio giudizio, bisogna anche aspettare gli esiti del vertice in Nato di giugno, perché ricordo che è importante rafforzare la difesa europea ma sempre nell'ambito dell'alleanza atlantica". (Tiscali Notizie)

Difesa: Dombrovski, Commissione aperta a opzioni per aumentare spesa (Il Sole 24 ORE)

Giorgetti: «Sulle spese per la difesa Nato, si dovrà esprimere il Parlamento»

Tajani annuncia l’impegno italiano per il pilastro europeo della Nato e risponde a Renzi sulla proposta Draghi-Trump (Altarimini)

Per il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti prima di prendere decisioni su come finanziare l'aumento delle spese per la difesa nell'Ue, sarebbe opportuno aspettare l'esito del vertice della Nato che si terrà a fine giugno all'Aja, in Olanda. (Adnkronos)

«L'aumentare delle spese per la difesa chieste da Commissione e Nato implicherà di fare delle scelte che in questo momento non si ritiene di adottare e saranno fatte nei tempi prescritti: c'è una sostanziale richiesta da parte della Commissione di chiedere la clausola nazionale di eccezione rispetto agli indicatori entro la fine di aprile quindi probabilmente in sede di risoluzione sul Def il Parlamento si dovrà esprimere perché procedendo in quel senso si dovrà fare uno scostamento che prevede procedura rafforzata di votazione nelle due Camere». (Corriere della Sera)