Allarme produzione industriale in Italia: è in calo da 26 mesi

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Produzione industriale in lieve rialzo a marzo rispetto al mese precedente ma ancora, in calo per il 26° mese consecutivo, su base annua, mentre emergono rischi di nuovi choc per le imprese più vulnerabili all’export a causa dei dazi. Una debolezza quella del sistema industriale che preoccupa sia i sindacati che i consumatori che parlano di «disastro», mentre Confcommercio mette in guardia sulla “riduzione nei beni di consumo». (L'Eco di Bergamo)
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Con marzo 2025 i mesi consecutivi di crollo della produzione industriale italiana sono 26: su base annua, l’Istat certifica un -1,8%. Stefano Fassina, economista e oggi presidente dell’associazione Patria e Costituzione, che succede? (La Notizia)
Il crollo della produzione industriale a marzo è stato dell’1,8% su base annua: cali in quasi tutti i comparti. (La Notizia)
A marzo l’indice generale della produzione è diminuito in termini tendenziali dell’1,8%, quello destagionalizzato è aumentato dello 0,1% da febbraio. Dopo che la produzione industriale è rimbalzata in Germania del 3% a marzo, il primato del governo Meloni è indiscusso. (Il Manifesto)

Nonostante un timido +0,1% del mese di marzo, rispetto a febbraio, per la produzione italiana le cose continuano ad andare male. (Corriere della Sera)
La fabbricazione di articoli in gomma e plastica chiude il mese con una flessione del -0,1% rispetto a febbraio 2025 e con un calo del -2,4% nel confronto con lo stesso mese dell'anno scorso. Anche a marzo, infatti, l'indice elaborato dall'Istat ha registrato una flessione del -1,8% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, sebbene sia rimasto pressoché stabile (+0,1%) nel confronto col mese precedente, segnato - però - da una consistente flessione. (Polimerica)
A guidare i ribassi sono i comparti da tempo in sofferenza, dunque la moda in senso lato (giù di oltre il 12%) e i mezzi di trasporto, in calo di oltre otto punti. Niente da fare. (Il Sole 24 ORE)