Se il cibo è una malattia: così aiutiamo i ragazzi a uscire dal buco nero





Articolo Precedente
Articolo Successivo
I disturbi del comportamento alimentare, un fenomeno in costante crescita, colpiscono principalmente donne molto giovani, con un’età compresa tra i 13 e i 25 anni. Tuttavia, l’età di esordio si sta abbassando in modo preoccupante, raggiungendo anche i 10 anni, come dimostrano i casi seguiti dall’Ulss 2, dove sono ben 700 i pazienti in cura, tra cui un bambino di soli 9 anni. Un dato allarmante, che sottolinea la gravità di un problema sempre più diffuso e complesso da gestire.
Proprio per sensibilizzare su queste tematiche, sabato 15 marzo si celebrerà la XIV Giornata del "Fiocchetto Lilla", un appuntamento dedicato all’informazione e alla prevenzione dei disturbi alimentari. Iniziative come questa sono fondamentali, considerando che il 30% dei casi riguarda ragazzi under 14, un’età in cui la malattia, se non intercettata tempestivamente, può assumere forme particolarmente severe.
Nel territorio italiano, la rete di supporto non sempre riesce a tenere il passo con l’aumento dei casi. Servirebbero più centri specializzati, dotati di équipe multidisciplinari in grado di affrontare un fenomeno che richiede competenze specifiche, dalla psicologia alla nutrizione. Una formazione adeguata è necessaria anche tra i pediatri di famiglia, che spesso rappresentano il primo contatto per individuare segnali precoci, come nel caso del disturbo selettivo dell’alimentazione, sempre più diffuso tra i bambini sotto i 10 anni.
A Fano, il Consultorio diocesano La Famiglia ha attivato lo sportello "Aff-amarsi", un punto di riferimento per l’intera provincia, nato alla fine dello scorso anno per offrire sostegno e orientamento a chi combatte contro queste patologie. Parallelamente, l’Asst Melegnano Martesana, in occasione della Giornata "lilla", metterà a disposizione un servizio informativo presso il dipartimento di Diabetologia e Nutrizione, diretto dalla dottoressa Annalisa Mascheroni. Dalle 10 alle 13, gli specialisti risponderanno alle domande del pubblico, indicando i percorsi più adatti per affrontare i disturbi alimentari.