Caso morte Arcuri, "fu fatto accidentale". In primo grado prosciolto Andrea Landolfi dall'accusa di femminicidio |

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In primo grado ora, invece, Landolfi, è un uomo libero

Il fatto non sussiste, dunque, per la Corte d’assise di Viterbo, presieduta ieri dal Eugenio Turco.

I fatti risalgono alla notte tra il 3 e 4 febbraio 2019, quando a Ronciglione si verificò la tragedia in casa della nonna di lui: Maria Sestina Arcuri precipitò dalle scale di casa morendo.

Subito si pensò al fidanzato Andrea Landolfi come autore materiale del femminicidio, con le ipotesi d’accusa che portarono all’arresto dell’ex fidanzato della ragazza il 25 settembre 2019. (NewTuscia)

Ne parlano anche altri media

Questo il verdetto della sentenza arrivata a circa due anni di distanza per Andrea Landolfi che nel 2019 venne accusato per l’omicidio di Sestina Arcuri, la 26enne di origini calabresi che morì a Viterbo nel 2019. (Yahoo Notizie)

I familiari della vittima hanno abbandonato subito l'aula, mentre la mamma di Andrea Landolfi ha accolto la sentenza scoppiando a piangere E' quanto espresso, dopo ore di camera di consiglio, dal Tribunale di Viterbo (Viterbo News 24)

Dopo il verdetto Andrea Landolfi è stato condotto a Regina Coeli dove poi dopocena è stato raggiunto da familiari che lo hanno riportato a casa una volta fatti i bagagli. Landolfi assolto dall'accusa di omicidio: 4 anni per le lesioni alla nonna (Corriere di Viterbo)

La famiglia di Maria Sestina Arcuri non ha mai creduto alla tesi dell’incidente Maria Sestina Arcuri, era precipitata dalle scale di una villetta di Ronciglione, nel Viterbese, intorno alle 2 della notte tra il 3 e il 4 febbraio del 2019 ed era morta due giorni dopo all’ospedale Belcolle di Viterbo (Calabria News)

Piangono di rabbia i genitori di Maria Sestina (parte civile nel processo con l’avvocato Vincenzo Luccisano), per quella figlia 26enne che non c’è più Sempre con un pensiero a Maria Sestina che non c’è più per colpa di un incidente». (ilmessaggero.it)

Roberta Landolfi, la mamma dell’imputato, aveva commentato a caldo: “Male non fare, paura non avere, come dice mio figlio “Qui all’aperto si respira un’aria diversa”, ha detto lasciando attorno alla mezzanotte di lunedì il carcere di Regina Coeli, il pugile e operatore sociosanitario 32enne romano. (Tuscia Web)