FRANCIA: SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO LA GESTIONE DELLA PANDEMIA NELLE CLASSI

Radio Onda d'Urto ESTERI

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Lo sciopero del 13 gennaio è stato indetto contro le misure per contrastare il coronavirus nelle scuole, ritenute troppo complesse e confuse oltre che oggetto di continui cambiamenti.

Una mobilitazione “non contro il virus – spiegano lavoratori e lavoratrici – ma per denunciare la crescente esasperazione nelle scuole”, “condizioni di lavoro che peggiorano” e le “bugie permanenti del ministero dell’Istruzione”. (Radio Onda d'Urto)

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Così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi in merito alla mobilitazione nazionale indetta da sindacati, insegnanti, presidi e associazioni genitori francesi. Chi lavora oggi nella scuola non sta più svolgendo una professione bensì una missione all’insegna di un “si salvi chi può” imposto. (Tuttoscuola)

Covid, in Francia oltre 14mila classi a casa, record da 2020 Di. In Francia sono 14.380 le classi chiuse per troppi contagi da Covid-19, secondo il ministero dell’Istruzione, il numero più alto dalla primavera del 2020. (Orizzonte Scuola)

Con l'aumento dei contagi, a causa della variante Omicron, il governo è stato costretto a cambiare le misure anti-Covid tre volte in una settimana. Allo sciopero – indetto dai sindacati – ha aderito il 75 per cento degli insegnanti della primaria e il 62 per cento del personale scolastico delle scuole medie e superiori. (Corriere TV)

Lo sciopero generale di giovedì 17 gennaio contro i protocolli anti-covid nelle scuole, introdotti dal Governo francese al rientro dalle vacanze natalizie, ma ritenuti troppo blandi ha ottenuto i primi risultati. (Radio Onda d'Urto)

La scorsa settimana è stato contagiato il 5% dei bambini delle scuole primarie e più del 6% dei ragazzi tra i 15 e i 17 anni La promessa di Macron era quella di tenere aperte le scuole a ogni costo. (Ticinonews.ch)

Di converso, mi accorgo con stupore che la scuola è diventato uno strumento, uno strumento dimostrativo del Presidente Draghi Chi lavora oggi nella scuola non sta più svolgendo una professione bensì una missione all’insegna di un “si salvi chi può” imposto. (UIL Scuola - La voce libera della scuola)