Stop al superbonus, niente proroga

Il Fatto Vesuviano ECONOMIA

Vale a dire 72 rate, senza che il contribuente debba «documentare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà»

Entro questa settimana dovrebbero chiudersi i lavori delle commissioni Bilancio e Finanze sul dl aiuti, che – oltre al Superbonus – potrebbe accogliere anche una modifica sui debiti fiscali.

Alt a qualsiasi nuova proroga al Superbonus, i fondi a disposizione sono finiti.

È un nuovo braccio di ferro quello che si consuma tra il governo e la maggioranza. (Il Fatto Vesuviano)

Se ne è parlato anche su altri media

Superbonus, il comparto dell’edilizia in fermento per lo stop alla proroga. Infatti grazie al 110 oggi molte abitazioni sono meno energivore e una recente ricerca ha calcolato che se riuscissimo ad efficientare tutte le strutture che ne hanno bisogno riusciremo a raggiungere un risparmio energetico del 70%. (Il Mattino di Padova)

«Chi ha creduto e investito nel superbonus non va ora lasciato con il “cerino in mano” – ribadisce il presidente di CNA Treviso -. «Non è affatto l’ideale passare, in modo così repentino, da una misura super permissiva, qual è il 110%, al nulla. (TrevisoToday)

Di fatto adesso il bonus potrebbe diventare la miccia per far esplodere definitivamente la maggioranza. Uno dei pretesti per lo strappo che potrebbe utilizzare il Movimento Cinque Stelle, come ricorda Domani, è proprio questo: la sospensione del Superbonus. (Liberoquotidiano.it)

Il superbonus 110% non verrà prorogato, ma il governo e la maggioranza stanno trattando sulla possibilità di cedere i crediti prodotti dai bonus edilizi non solo alla banche, ma a tutti i soggetti professionali e le partite Iva, escludendo solo i privati. (Wired Italia)

In ogni caso ad andarci di mezzo saranno quelle persone che a causa di tante truffe perderanno i sostegni Secondo gli ultimi dati forniti dall’Enea, a maggio scorso erano già esauriti tutti i 33,3 miliardi stanziati per il Superbonus fino al 2036, e anzi le richieste sarebbero già a 33,7 miliardi. (LA NOTIZIA)

“Nel nostro Paese, se si parla del settore edile, il 50% delle imprese arriva a due dipendenti, il 75% arriva a cinque “Non si può fermare la macchina così, in una situazione già critica di per sé”, commenta Pino Comanzo, presidente di Cna Costruzioni Toscana. (LA NAZIONE)