Green e fonti rinnovabili, boom di lavoro ma la scuola non forma e 828mila posti rimangono vuoti

Green e fonti rinnovabili, boom di lavoro ma la scuola non forma e 828mila posti rimangono vuoti
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Tecnica della Scuola ECONOMIA

Cresce l’interesse anche l’occupazione correlata alle fonti rinnovabili e la transizione verde, ma le piccole e medie imprese impegnate a ridurre l’impatto delle proprie attività fanno fatica a trovare personale qualificato: all’appello mancano più di 828 mila e 300 lavoratori, il 51,9% del totale della manodopera richiesta con caratteristiche ‘green’. A dirlo è stata Confartigianato Imprese, in occasione della seconda giornata della 20esima edizione della convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, in programma a Chia, a sud di Cagliari, fino al 27 settembre. (Tecnica della Scuola)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il caro energia incide maggiormente sui bilanci delle imprese del NordEst, a partire da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Secondo un’indagine realizzata da Confartigianato, gli extracosti per il caro energia ammontano 2.354 milioni spesi in più per la Lombardia, la regione italiana in cui le imprese hanno subito il maggiore onere per l’energia elettrica rispetto all’Ue nel biennio 2022-2023. (Il NordEst Quotidiano)

Nel 2023 le Pmi italiane hanno pagato l'elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue, per un totale nel biennio 2022-2023 di 11,8 miliardi di maggiori costi rispetto ai competitor europei. E' quanto rileva un'analisi di Confartigianato presentata in occasione della 20/esima edizione della 'Energies and Transition Confartigianato High School', che si chiude oggi a Chia (Cagliari). (Tiscali Notizie)

Carlo Piccinato, coordinatore di Confartigianato Imprese Sostenibili, ha sottolineato che la transizione green non deve essere affrontata in maniera ideologica, ma in sintonia con le richieste del mercato. (Orizzonte Scuola)

Energia, Confartigianato: "A Mpi caro-energia costa 11,8 miliardi in più rispetto a Ue"

Sulla competitività delle imprese toscane pesa, tra le altre cose, il costo dell'energia, in particolare quella elettrica. L'Italia è al quinto posto tra paesi dell'Unione economica e monetaria per prezzo netto medio dell'energia elettrica, pari a 28,44 centesimi-euro per chilowattora, il 10% in più della Francia, il 13% in più della Germania e oltre il 44% in più rispetto alla Spagna. (LA NAZIONE)

Leggi tutta la notizia Energia pesa sulla competitività delle imprese italiane. (Virgilio)

Lo scorso anno le nostre Mpi hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023, questo gap di prezzo si è tradotto in 11,8 miliardi di euro di maggiori costi rispetto ai competitor europei. (LA STAMPA Finanza)