Oggi è il "29 settembre", come quella canzone di Mogol e Battisti che racconta l’adulterio grazie al quale ci si rinnamora
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ITALIA – Si può tradire e poi accorgersi di amare ancora di più la persona tradita? Secondo Mogol e Battisti, sì. Conoscere un’altra persona, pensare di esserne follemente innamorato, avere un rapporto intimo e svegliarsi il giorno dopo più consapevole che mai di amare chi si è tradito, succede dalla notte dei tempi… e succederà ancora. Sergio Caputo in “Metamorfosi” le chiamava le “corna terapeutiche”, ma qui non parliamo di Metamorfosi né di Sergio Caputo; bensì di 29 settembre e del cantautore Mogol (Giulio Rapetti) che per dare il titolo alla sua canzone scelse il giorno della nascita della prima moglie, Serenella, appunto il 29 settembre. (Corriere Salentino)
La notizia riportata su altre testate
E tuttavia, per non cadere nella trappola della nostalgia abbiamo ripescato, in questi nostri tempi smemorati, altri 29 settembre della storia recente della nostra città. Canzone del 1967 -ma che si fa ascoltare ancora oggi- testimone d’una epoca densa di aspettative per i giovani d’allora. (il Resto del Carlino)
Condividi questo articolo “29 settembre” è uno dei brani più iconici del panorama musicale italiano, scritto da Mogol e Lucio Battisti nel 1966 e portato al successo dall’Equipe 84 nel marzo 1967. (la VOCE del TRENTINO)
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Oggi, ma nel 1994, in tutta Italia, veniva pubblicato dall’etichetta discografica milanese Numero uno, del gruppo Rca, “Hegel”, ventesima ed ultima raccolta di Lucio Battisti, di 51 anni. (Il Centro)