Maxi operazione dei carabinieri nel Veneto: smantellata rete di ricettazione e riciclaggio





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Nelle prime ore dell’alba di oggi, i carabinieri del comando provinciale di Padova hanno dato il via a un’operazione di vasta portata, coordinata su più fronti, che ha coinvolto oltre 350 militari appartenenti a diverse unità specializzate. Tra questi, il 4° Battaglione Veneto di Mestre, il nucleo Cinofili di Torreglia e il 14° Nucleo elicotteri di Belluno, dispiegati in varie zone del Veneto per eseguire due decreti di sequestro preventivo emessi dal gip. L’obiettivo era smantellare una complessa rete dedita al riciclaggio e alla ricettazione, con al vertice due figure chiave: un orafo vicentino e un padovano specializzato nella fusione di metalli preziosi.
La struttura criminale, attiva da mesi, si era organizzata in modo capillare, gestendo un flusso costante di refurtiva proveniente da furti in appartamenti, negozi e gioiellerie in tutto il Nord Est. I ladri, una settantina di persone, dopo aver commesso i colpi, si rivolgevano all’orafo vicentino, che li attendeva nel suo laboratorio di periferia. Qui, i preziosi rubati – principalmente oro e argento – venivano valutati, pagati e successivamente fusi in lingotti attraverso un forno a crogiolo di proprietà del complice padovano. Questo passaggio, cruciale per rendere irriconoscibile la refurtiva, permetteva di immettere il metallo sul mercato in forma anonima, eludendo i controlli.
Durante i blitz, i carabinieri hanno sequestrato decine di chili di oro e argento, già trasformati in lingotti e pepite, oltre a strumenti utilizzati per la fusione. L’indagine, partita da una serie di furti avvenuti in pochi mesi – si parla di oltre 730 colpi – ha permesso di ricostruire un sistema ben oliato, in cui ogni anello della catena svolgeva un ruolo preciso. I ladri, spesso organizzati in bande, agivano con rapidità e precisione, mentre i ricettatori garantivano lo smaltimento sicuro del bottino.