Noi e quel ventre di Maradona: una fine sconvolgente, ora giustizia per Diego

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Sul ventre di Diego mostrato, in una foto che sta facendo il giro del mondo, dal pubblico ministero Pablo Ferrari nella prima udienza sulla morte di Maradona (avvenuta il 25 novembre 2020, a 60 anni ancora non compiuti, in una villa alla periferia nord di Buenos Aires), sette imputati per omicidio doloso, si sta consumando l’ultimo atto di una tragedia omerica, dove l’eroe epico, venerato, accolto per anni e anni da peana e delirio, diventato D10S nel suo ultimo, dolente atto, si scopre nella sua fragilità umana, in quel corpo che si è consumato senza nessuna pietà, senza nessuna consolazione, senza nessuna carezza. (Tuttosport)
Ne parlano anche altri giornali
"Guardate, così è morto Diego", inizia con queste parole da brivido l’arringa del pm Patricio Ferrari nel processo in corso dall’11 marzo a Buenos Aires sulla morte di Diego Armando Maradona. Un’arringa pesantissima, nei toni e anche dal punto di vista emotivo, con lo stesso pm che ha mostrato una foto del cadavere, steso sul letto, pochi istanti dopo la morte. (Sky Sport)
Rosario Pastore, giornalista, in passato firma autorevole de La Gazzetta dello Sport, ha commentato l'inizio del processo legato alla morte di Diego Armando Maradona. Queste le sue parole:... (Virgilio)
Il dolore non è mai andato via, accompagna Diego Armando Maradona jr da cinque anni, da quando un giornalista amico, con voce incrinata dal pianto, lo informò al telefono che papà non c’era più. (La Stampa)

Il Presidente del Trapani annuncia: "Ho info che provano che Maradona è stato ucciso" (TUTTO mercato WEB)
«Assassini, assassini» urla un’anziana signora fuori dal tribunale di San Isidro, mentre al primo piano il procuratore Patricio Ferrari apre la sua arringa con un colpo di scena da telenovela argentina, mostrando la foto scattata a Diego Maradona pochi istanti dopo la morte: sul letto, mezzo nudo, con la pancia molto gonfia. (Corriere della Sera)
Corpo e sentimento è stato Diego Maradona in vita e questo è diventato in morte. È onnipresente. (La Gazzetta dello Sport)