Dazi Usa-Cina e l’accordo con il Regno Unito: Bruxelles valuta le contromosse





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Mentre l’amministrazione statunitense alza la posta nei confronti di Pechino, minacciando dazi fino all’80% sulle importazioni cinesi, l’export della Cina verso gli Stati Uniti registra un brusco calo, primo effetto tangibile di una guerra commerciale che rischia di riaccendersi. "Un dazio dell’80% sembra appropriato", ha scritto Donald Trump su Truth Social, rivolgendosi al segretario al Tesoro Scott Bessent, chiamato in causa per i prossimi negoziati. "La Cina dovrebbe aprire i mercati agli Usa", ha aggiunto, in un messaggio che ha immediatamente scosso i mercati: il dollaro ha perso terreno, mentre i futures sul Nasdaq 100 hanno segnato un calo in sintonia con l’incertezza degli investitori.
Parallelamente, il New York Post ha riportato che Washington potrebbe ridurre già la prossima settimana le tariffe sul dragone fino al 50%, un alleggerimento significativo rispetto all’attuale 145%, ma comunque lontano dalle rassicurazioni sperate dai mercati dopo le dichiarazioni di Trump. Intanto, l’intesa tra Stati Uniti e Regno Unito – annunciata venerdì dal presidente americano e dal premier britannico Keir Starmer – sta sollevando proteste nell’industria automobilistica d’oltreoceano, preoccupata che il taglio dei dazi dal 25% al 10% per 100.000 veicoli importati dal Regno Unito possa danneggiare i produttori nazionali.