Covid, sciopero degli insegnanti in Francia

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Nelle secondarie, secondo il Ministero, sono mobilitati il 23,7% degli insegnanti (il 62% secondo lo SNES-FSU, il principale sindacato della scuola secondaria).

Lo sciopero arriva in un brutto momento per il presidente, a tre mesi dal primo turno delle elezioni.

Lo sciopero, indetto da tutti i sindacati degli insegnanti, potrebbe indebolire il presidente Emmanuel Macron a tre mesi dalle elezioni presidenziali. (RSI.ch Informazione)

Su altre testate

Chi lavora oggi nella scuola non sta più svolgendo una professione bensì una missione all’insegna di un “si salvi chi può” imposto. Di converso, mi accorgo con stupore che la scuola è diventato uno strumento, uno strumento dimostrativo del Presidente Draghi (UIL Scuola - La voce libera della scuola)

Così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi in merito alla mobilitazione nazionale indetta da sindacati, insegnanti, presidi e associazioni genitori francesi. Chi lavora oggi nella scuola non sta più svolgendo una professione bensì una missione all’insegna di un “si salvi chi può” imposto. (Tuttoscuola)

Covid, in Francia oltre 14mila classi a casa, record da 2020 Di. In Francia sono 14.380 le classi chiuse per troppi contagi da Covid-19, secondo il ministero dell’Istruzione, il numero più alto dalla primavera del 2020. (Orizzonte Scuola)

Al posto delle normali chirurgiche, verranno infatti fornite “almeno 5 milioni di mascherine FFP2” per gli insegnanti di scuola materna e “diverse migliaia” di sostituti “per far fronte alla crisi”. Ne abbiamo parlato con Enrico Riboni, nostro collaboratore e corrispondente dalla Francia Ascolta o scarica (Radio Onda d'Urto)

La promessa di Macron era quella di tenere aperte le scuole a ogni costo. La scorsa settimana è stato contagiato il 5% dei bambini delle scuole primarie e più del 6% dei ragazzi tra i 15 e i 17 anni (Ticinonews.ch)

Una mobilitazione “non contro il virus – spiegano lavoratori e lavoratrici – ma per denunciare la crescente esasperazione nelle scuole”, “condizioni di lavoro che peggiorano” e le “bugie permanenti del ministero dell’Istruzione”. (Radio Onda d'Urto)